venerdì 26 luglio 2013

I muffin del papà di Keira e la prova costume canina

Caldo.
Molto caldo.
Troppo caldo.
Dopotutto abbiamo o no passato mesi a lamentarci del freddo estivo?!
Bene, ora non resta che sopportare stoicamente l'afa!!!
Keira, come ogni estate,
si sta preparando per la prova costume
(abbiamo dimenticato di dirle che per quest'anno niente mare!!!),
con quella che noi definiamo "periodo di canoressia".
In sintesi la signorina inizia un ferreo rifiuto della pappa e riso serale,
interrotto solo da sporadici bocconcini della NOSTRA cena.
In genere la dieta funziona,
e quei pochi grammi di ciccia faticosamente accumulati nel corso dell'anno spariscono,
lasciandoci preoccupati ed inclini a strafogarla di schifezze...

Quest'anno però i dolci in casa nostra rischiano di incrinare la sua dieta.
E il bello è che non è colpa mia!!!
E' sempre colpa di Hannibal,
e dell'ispirazione culinaria che ha provocato nel mio Verdurofobo:
muffin, gelato, risotti...
si è scatenato!!!
Questi sono opera sua, non mia.
Io mi accontento di sbafarmeli a colazione,
e anche Keira.


Muffin alle mele del papà di Keira
(per 12-14 muffin)


  • 2 uova ("allevate a terra, non con il becco tagliato" suggerisce mio marito)
  • 180g farina MixIt!
  • poco latte (circa mezzo bicchiere)
  • 2 cucchiaini di lievito per dolci senza glutine
  • 150g zucchero
  • 100g burro
  • poco estratto di vaniglia
  • 2 mele Pink Lady tagliate a cubetti
  • un pizzico di sale
In una terrina mescolare la farina, lievito e un pizzico di sale.
In un bicchiere da minipimer ("se no ti arriva tutto in faccia") montare bene il burro e lo zucchero per un paio di minuti. Aggiungere quindi le uova ("senza guscio") e l'estratto di vaniglia.
Rovesciare metà del composto di burro nella terrina con la farina, aggiungere due "sorsate" di latte, mescolare, e aggiungere il resto del composto burroso.
Unire le mele (tagliate a pezzetti piccoli), e mescolare.
Foderare lo stampo da muffin con dei pirottini e riempirli fino a 3/4.
Buttare in forno per 25 minuti abbondanti (ma dipende dal forno) a 180° (forno statico).







venerdì 19 luglio 2013

La tagliata con patate alla paprika..ma senza carne umana (giuro)


In fondo è anche normale.
Insomma.
A qualcuno l'ispirazione in cucina viene guardando Nigella e Gordon ,
ad altri guardando lo chefff Cannavacciuolo,
ma a delle menti malate come me e il mio Verdurofobo viene in altri modi...
L'ultima fonte di ispirazione infatti e un cuoco amatoriale,
non di professione.
E' psicologo, lui.
Forse il nome vi dirà qualcosa,
Dott. Lecter.
Hannibal Lecter.

Esssuvvia, certo non sto dicendo che in famiglia ci siamo dati al cannibalismo,
anche se di tanto in tanto un morso ci può scappare (un assaggino).
Ma da bravi appassionati di horror, thriller e filmacci sanguinolenti,
da estimatori dei film su Lecter con il bravissimo Antony Hopkins,
ci siamo appassionati molto al recente telefilm americano
intitolato appunto "Hannibal".

La serie (veramente godibile e ben fatta) è incentrata sul celebre dottore buongustaio prima della cattura
(all'incirca poco prima di "The red Dragon"),
e tra un cadavere infilzato e una scena del crimine,
non si può non rimanere ammirati davanti alle splendide creazioni culinarie del dottore.
Quello e il pizzico di ironia e di eleganza che li accompagna
hanno spinto il mio carnivoro marito ha pronunciare la fatidica frase
"Lo voglio imparare a fare anche io l'arrosto con la salsina rossa!!"
Magari cambiamo giusto il tipo di carne,
che la carne umana mi sa un po' di indigesto...

Intanto ci limitiamo ad una buona tagliata (magari un po' al sangue..),
piatto celebratissimo nella zona in cui vivo,
molto semplice ma davvero gustossissimo
anche per chi preferisce il pesce come me.


Tagliata di manzo con patate alla paprika
(per 4 persone)


  • 500g di entrecote di manzo (a temperatura ambiente)
  • olio EVO (circa 5-6 cucchiai)
  • rosmarino, maggiorana, timo....le erbette che avete
  • pepe nero abbondante
  • 1 cucchiaino di Brendy
  • sale grosso
  • 1 spicchio d'aglio
  • 2 grosse patate
  • poco olio (di quello usato per la carne)
  • rosmarino  
  • 3 cucchiai di parmigliano grattuggiato
  • paprika (dolce o piccante...dipende dai gusti)
  • sale, pepe nero
Mettere l'olio in un pentolino con le erbette, lo spicchio d'aglio schiacciato, il Brandy e abbondante pepe nero e scaldare per qualche minuto in modo che si aromatizzi bene.  Lasciar raffreddare e versare sulla carne. Lasciare in ammollo per circa 30-50 minuti.

Intanto tagliare le patate a spicchi (o a cubetti...come preferite) e lasciarle bollire in acqua calda per 10 minuti.  Scolarle e lasciarle raffreddare in una ciotola.
Condirle con sale, pepe nero, rosmarino sminuzzato, grana e abbondante paprika. In ultimo aggiungere un cucchiaio dell'olio in cui la carne è immersa.
Disporre le patate su una teglia ricoperta di carta forno distanziandole leggermente (in modo che cuociano bene). Infornare a 190° per 15-20 minuti.

Quando mancano circa 10 minuti scaldare bene una bistecchiera a fuoco alto e cospargerla di sale grosso.
Scolare bene l'entrecote dall'olio e cuocerla per 2-3 minuti per lato (2 se la volete un po' al sangue, 3 se la volete ben cotta) sempre a fuoco alto.

Una volta cotta toglierla dal fuoco e lasciarla riposare per 2 minuti prima di tagliarla a fettine sottili con un coltello affilato.
Servire insieme alle patate o su un letto di rucola e pomodorini con le patate a parte.



mercoledì 3 luglio 2013

La torta che sa di infanzia e..non ho più sedici anni!

Anni, età, tempo.
Cose che fanno riflettere.
Dieci anni fa avevo sedici anni. Ero diversa.
Avevo ciocche di capelli fucsia, mi vestivo di nero,
giuravo che avrei sposato Kurt Cobain (anche se era già morto).
Portavo una grossa e pesante catena attaccata ai jeans,
e le Doctor Martins con i lacci colorati.

Oggi di anni ne ho ventisei (ma la mia mente continua a dire ventisette.
Chissà poi perché).
I capelli non li ho più fucsia, ho variato su un rosso henné.
Non ho sposato Kurt Cobain (che, ci scommetto, le verdure le avrebbe mangiate!).
Anche il mio abbigliamento è cambiato,
le Doctor Martins sono state rimpiazzate dai tacchi,
e sono più contenta del mio fisico (ma a 16 anni chi lo è?).

"E' normale" ho sempre pensato
"Dai sedici ai ventisei anni si cresce,
si matura, cambiano i gusti, gli interessi..."
Poi arriva lei.
L'amica dei tempi andati.
Quella delle prime sigarette di nascosto, delle prime ribellioni,
quella con cui condividevo gli interessi, le polemiche,
il modo di fare e di vestire.
Rivedersi dopo tanti anni.
Si parla tanto dell'inutilità di Facebook,
ma per ritrovare vecchie amicizie è un ottimo strumento.
Ci diamo appuntamento a Milano,
mi presento con la mia polo preferita e un paio di jeans.
Lei si presenta in total black,
con lo stesso stile di dieci anni prima.
Mi guarda e mi dice
"Eh ma sei cambiata troppo".

Forse avrei dovuto irritarmi,
magari rispondere male,
ma la verità è che sono settimane che rido per questa cosa.
E...beh...forse c'è un motivo se certe persone si perdono di vista...


Un dolce ribelle,
decisamente non "ordinario" come pare sia diventata io...
ma buono e dal sapore di infanzia.
Non un semplice pane burro e marmellata,
ma una sua evoluzione.
E voglio vedervi a dire "eh ma è cambiato troppo!"...



Torta al pane burro e marmellata
(dell'Arabafelice)
per un piccolo stampo da plumcake da 10x20cm

  • 8 fette di pancarrè senza glutine (per me 16 fette Nutrifree che sono più piccole)
  • 250 g marmellata a scelta (per me di lamponi Rigoni di Asiago)
  • 4 uova + 1 tuorlo
  • poco burro
  • 60g zucchero
  • 430 ml latte
  • 180 ml panna fresca
  • estratto di vaniglia (un cucchiaino)
  • un pizzico di sale
Imburrare leggermente le fette di pane e passarle per qualche minuto sotto il grill finché non si saranno un po' tostate.
Foderare lo stampo con della carta forno (io me ne sono dimenticata :P ma il dolce si è staccato comunque senza difficoltà...quindi vedete voi...) e versare sul fondo la marmellata.

Tagliare le fette a metà (io non ho dovuto perché le mie erano già alte la metà) e regolarne i bordi in modo da farle entrare nello stampo come nella foto.
In un pentolino scaldare il latte con la panna e la vaniglia. Lasciare raffreddare e mescolare in una ciotola a parte le uova, il tuorlo, lo zucchero e il sale. Unire anche il composto di latte e panna raffreddato e mescolare bene. Versare piano piano il composto sulle fette di pancarrè nello stampo (può sembrare tanto, ma va versato tutto. Se si riempie aspettate per qualche minuto che venga assorbito e continuate).
Lasciar riposare per 30 minuti a temperatura ambiente.
Cuocere a forno preriscaldato a 180° per circa un'ora (nel mio 70 min) coprendo eventualmente con un foglio di alluminio nel caso dovesse scurirsi troppo.
Lasciar raffreddare nello stampo (dovrebbe sgonfiarsi un po') senza toccarlo. Una volta freddo passare una lama tra il dolce e lo stampo per staccarlo bene e capovolgerlo su un piatto.

Voglio assolutamente provarlo anche con il lemon curd!!!!