venerdì 29 marzo 2013

un piccolo augurio..



Sogno di una notte di mezz...marzo

Aria di feste?
no, direi di no..
aria di freddo,
quello sì...
Un weekend carico di tavolate,
colombe (chi può...io non può..),
cioccolato, e... parenti a vagonate.
Che ha un bel da dire il  proverbio
"Natale con i tuoi,
Pasqua con chi vuoi"...
Alla fine anche la Pasqua si passa in famiglia...

Io,
che sono una nota masochista,
come al solito preparerò piatti mai sperimentati,
perché per me le feste sono l'occasione per lanciarmi
e provare quelle ricette tanto fighe
che stazionano da un po' nella mia lista..
Poi,
come al solito,
mi ritroverò a fare pasticci,
a dover aggiustare il tiro in corso,
e rischierò di presentare
delle immonde schifezze...
Il verdurofobo ricorda ancora
il mio tentativo di "Torta di rose al limone",
uno dei primi dolci tentati con le farine gluten free...
Ora...io la ricetta l'avevo seguita,
ma il blocco di calcestruzzo
(a forma di gradevoli boccioli di rosa)
che ho tirato fuori dal forno,
non era proprio quello che mi aspettavo...
E l'avevo anche annunciata...
"Domani...porto la torta di rose,
fatta da me!!!"
Beh...il giorno ho imbastito un paio di muffin veloci
e ho finto con nonchalance
-Torta? quale? ..ma che belle scarpe....-
salvo poi sentire il verdurofobo commentare
- No...è che la torta è venuta 'na monnezza..-

Ora,
visto che ho già preannunciato
che io i casini me li vado a cercare,
quest'anno, invece di cimentarmi nella Colomba,
che come col panettone
mi spaventa il fatto di doverla far riposare a testa in giù...
(ma come??
con cosa??
e se la metto a testa in giù ancora calda
e mi si spatascia giù come una pera cotta???).
Invece della Colomba, dicevo,
ho deciso nottetempo
durante un sogno elaborato,
di riprovare un altro grande fallimento:
la treccia di pane dolce!!!
Avete presente qualche tempo fa,
quando tutti i seguaci dell'MTC challenge
proponevano splendidi e soffici
pani dello shabbat?
Beh io mi ero innamorata,
ne volevo fare uno a tutti i costi,
e mi sono lanciata...
Mi è venuto bellissimo
con tutte le mandorline a guarnizione,
ma duro e stopposo,
buono da inzuppare nel latte,
ma nient'altro...
E io guardavo gelosa quello dell'Arabafelice
che sembrava soffice come una nuvola...
Bene...nel mio sogno facevo proprio questa treccia,
ma usavo come base
la ricetta del pane salato che faccio ultimamente con la Mdp,
che è soffice soffice....
Mi sono svegliata e ho urlato
- Eureka!!!-...
no...non proprio..
ma l'ho pensato....
Quindi ho deciso,
TRECCIA DOLCE SIA!
Sto studiando al meglio la ricetta,
come modificare l'impasto,
che ripieno usare,
come renderla più "pasquale";
mi sto autoconvincendo
che la Mdp mi farà riuscire
là dove avevo fallito...
Riuscirò? Fallirò?
Chissà.....

Ma per stare sul sicuro,
preparerò anche questi bites di zucchine..
Già fatti e rifatti,
una garanzia,
anche perché sono dell'Arabafelice...
....che ve lo dico a fare???
A parte il verdurofobo
(che è verdurofobo
..e le cose verdi non le assaggia per principio),
sono piaciuti a tutti,
anche a mia sorella di 13 anni
che non è proprio un'appassionata di verdure..


Zucchini Bites  (dell'Arabafelice)
(per una teglia di 25 x 19 cm)
 
prima di essere tagliati in quadrotti
 
  • 5 uova
  • 120g di farina   (per me di riso Easyglut)
  • 110ml olio di semi   (per me di soia)
  • un cucchiaino e mezzo di lievito per torte salate   (io ho usato quello secco della Schar)
  • 120g formaggio grattuggiato   (io ho usato parmigiano, pecorino di grotta e un po' di Pratomagno rubato al Verdurofilo)
  • mezza cipollina   (per me 1 cipollotto)
  • 3 grosse zucchine
  • 1 carota
  • sale, pepe
Mescolare in una ciotola le uova con l'olio, la farina setacciata e il lievito. Amalgamare bene usando una frusta a mano.
Unire le zucchine e la carota grattuggiate, il cipollotto tritato ed il mix di formaggi grattuggiati.
Regolare di sale e pepe.
Versare in una teglia foderata di carta forno e infornare a 180° per 40-50 minuti (con il mio forno mongolino ce ne vogliono anche 70....  Gli ultimi 10 a forno ventilato) finchè sarà bello brunito in superficie.  ----> a me tanto brunito come quello dell'Araba non è venuto, ma quasi sicuramente è colpa di questo forno zuccone (a breve verrà ripristinato quello vecchio..).
Far raffreddare completamente e tagliare a quadrotti.

p.s.Se volete un consiglio preparatele il giorno prima: il giorno dopo sono ancora più buone!!!

p.p.s. purtroppo le foto dei bites tagliati a quadrotti mi sono venute scurissime...appena pronti li ri-fotografo e posto subito le foto...scusate!!!


mercoledì 27 marzo 2013

Un diavolo per pollo...anzi per dito..

Sono profondamente delusa da me stessa,
da quelle reazioni che ha il mio corpo
e che non riesco proprio a controllare...

E' successo anche ieri sera,
mi piacerebbe poter dire che stavo facendo qualcosa
di molto complicato,
che so...stavo sminuzzando a julienne tre tipi di ortaggi contemporaneamente,
o magari stavo preparando una complicatissima
(per me lo è!!)
tartare di carne...
e invece l'amara verità è che stavo...
staccando due hambuirger che per sbaglio avevo congelato insieme.
Quindi, sia chiaro,
la colpa è del burgerofilo!!!
Beh...diciamo che il coltello era particolarmente affilato,
io particolarmente maldestra...
e mi sono ritrovata un dito infilzato da parte a parte....
Dolore non molto forte all'inizio...
più che altro l'impressione...
E patatrac...
appena il tempo di tamponarlo con un pezzo di scottex
e sento la testa che gira
e quel fischio all'orecchio tipico..

Ebbene...lo ammetto:
sono una terribile fifona!!!
aghi, siringhe...coltelli....
il panico è sempre più forte di me
e mi ritrovo regolarmente sdraiata a zampe all'aria
cercando di non svenire....
..e cercando di nascondere l'umiliazione...

Come quando devo fare le analisi del sangue...
ebbene sì,
io sono una di quelle che deve farsi sdraiare,
altrimenti crolla giù...
Sono una di quelle che "non mi faccia vedere l'ago",
e che poi deve rimanere sdraiata per un po'
sotto lo sguardo di disapprovazione di signore anziane...

Ovviamente di andare a mettere i punti non se ne parla neanche...
un altro svenimento davanti all'infermiera dell'ospedale?!
no no...me lo tengo così...
garze, cerotti, disinfettante...

Mio marito ha commentato
"Per te da domani
solo coltelli con la punta arrotondata.."
ah ah ah
ma non c'ha tutti i torti....


Per evitare di trafiggere altri arti
meglio rimediare su un bel pollo,
magari comprando le coscette e le alette già tagliate
(non si sa mai...).
Cucinate alla diavola poi vengono croccanti, abbrustolite
e saporitissime.
Ed è anche facilissimo da fare,
basta far rosolare il pollo schiacciandolo sotto una grossa pentola piena d'acqua.
La ricetta è di Benedetta Parodi,
e, a parte qualche aggiustatina fatta ai tempi di cottura
e alla preparazione delle patate,
il risultato è davvero ottimo,
...anche Keira ha apprezzato!

Pollo alla diavola con patate alla paprika
(per 4 persone)

per il pollo
  • 4 coscette e 4 alette di pollo (si possono usare anche le sovracosce o addirittura un pollo intero)
  • sale, pepe
  • rosmarino
  • poco olio
per le patate:
  • 4 patate
  • 1 cucchiaino abbondante di paprika
  • mezzo cucchiaino aglio liofilizzato
  • rosmarino
  • 1 cucchiaio parmigiano grattuggiato
  • sale, pepe
  • olio Evo

Condire il pollo con sale e pepe.
Metterlo a rosolare in una padella capiente con poco olio caldo. Coprire il pollo con della carta forno e appoggiarvi sopra una grossa pentola piena d'acqua.
Rosolare a fuoco medio per 25-30 minuti finchè il pollo non sarà diventato bello rosso, quindi girarlo e rosolarlo per altri 20 minuti.

Nel frattempo preparare le patate:
Lavarle, pelarle e tagliarle a spicchi. Farle bollire per 5-6 minuti in acqua bollente, quindi scolarle e condirle con la paprika, l'aglio, sale, pepe, un filo d'olio, parmigiano e un po' di rosmarino tritato. Mescolare bene facendo attenzione a non spappolare le patate.
Foderare una teglia con della carta forno e disporre gli spicchi di patata e lasciar cuocere per 40-45 minuti a 190°.
Servire e....tenere lontano il cane...









lunedì 25 marzo 2013

In Pizza we trust

Ognuno ha i suoi gusti:
io la preferisco semplicissima,
secondo la mia amica Vale deve essere capricciosa,
mio padre sostiene che come la napoletana non ce n'è,
il verdurofobo tiene fede al suo soprannome e la vuole prosciuttosa...
di cosa parlo?
ma della pizza!!!
Soffice,croccante, alta, bassa, semplice, pasticciata..
è squisita in ogni sua variante,
e non credo esista qualcuno a cui non piaccia.

Quando ho scoperto di dover fare a meno del glutine,
ammetto che è stata la cosa che mi è mancata di più!
Adoro le verdure,
ma in pizzeria con gli amici
avrei volentieri scambiato la mia insalata grigliata
con una fettina di pizza filante...
Così ho iniziato la ricerca
di una pizzeria gluten free...
e che ci vuole?!
I cartelli "PIZZA SENZA GLUTINE"
ultimamente spuntano come funghetti...
salvo poi sentirsi dire
"Noi la pizza la facciamo senza glutine...
ma sullo stesso ripiano dove facciamo quella normale!!"
In genere la mia faccia tradisce un po' troppo
le parolacce che mi roteano nella testa..
Oppure mi è capitato che la proprietaria della pizzeria
mi dicesse in confidenza
"Si, la facciamo senza glutine...
ma una mia amica celiaca mi ha detto che fa pena...
Ma se vuole gliela porto lo stesso..."
Ehm...no grazie...mi è passata la fame...
Dopo molte frustrazioni e sguardi assassini
finalmente però ho trovato una pizzeria senza glutine soddisfacente,
dove finalmente la pizzata con gli amici
è davvero una pizzata!!
Ma giuro che non avrei mai pensato
che la pizza più buona
sarebbe uscita dal mio forno...

Complice un impasto per il pane nato per sbaglio
e che da allora è il mio preferito,
e qualche trucchetto di mia madre
(che a questo punto è un'esperta di pizze fatte in casa),
questa pizza è venuta uno spettacolo!!!
Giuro che si stupiscono tutti
quando dico che è senza glutine
(mio padre si rifiutava di crederlo...)
E' alta e soffice,
come una focaccia morbidissima,
ma crea seria dipendenza...

Unica cosa: è necessaria la macchina del pane.
Gli impasti senza glutine sono così appiccicosi
e così poco malleabili
che non è possibile ottenere lo stesso risultato a mano..
....o almeno...io non ci riesco...
ma io sono inganfita e non faccio testo...
La prima volta che ho provato a usarla per impastare
per sbaglio invece di "avvio" ho premuto "cottura veloce"...
...ma devo dire che ne è uscito un pane niente male!!
Per i condimenti fate voi...
per me la pizza è Margherita...

 
My Own Pizza (Gluten Free of course!)
(per una teglia da forno)

 
per l'impasto:
  • 600 g farine senza glutine (200g MixIt!, 200g Glutafin Select e 200g di Pandea o Nutri Sì)
  • 400 ml acqua
  • un panetto di lievito di birra (25 g)
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 2 cucchiaini di sale (...ma anche 2 e mezzo...)
  • 2 cucchiai di latte in polvere senza glutine (omettetelo se siete intolleranti)
  • 3 cucchiai di olio Evo
per condire :
  • una scatoletta di pomodori pelati
  • basilico
  • olio
  • 1 grossa mozzarella
  • origano come se piovesse
  • sale
  • pepe
  • acciughine (se vi piacciono)

Mettere l'acqua (tiepida) in un bicchierone (io uso quello del minipimer) e unire il cucchiaino di zucchero. Mescolare bene e sbriciolarvi dentro il panetto di lievito (io mi diverto tantissimo a farlo..) e mescolare bene. Io in genere aggiungo anche un cucchiaino di farina per controllare che il lievito reagisca nel modo giusto (dovrebbe fare piccole bolle e avvicinandolo all'orecchio dovreste sentire un lieve ronzio..).
Versare l'acqua con il lievito nella MdP ed aggiungere uno alla volta gli altri ingredienti per la pasta, tenendo per ultimo il sale (io lo aggiungo dopo che la MdP è già entrata in funzione).
Attivare un programma di impasto e lievitazione senza cottura (durerà più o meno un'oretta e mezza...o poco di più...)

Una volta terminato il programma la pasta dovrà essere molto lievitata.

Stenderla con le mani bagnate su una teglia ricoperta di carta forno finché non l'avrà riempita.
Lasciar riposare ancora 10 minuti e poi accendere il forno a 200° ventilato.
Condire la pizza a vostro piacimento con salsa, mozzarella, origano....e tutto quello che vi piace...
(Per la salsa io frullo insieme nel mixer i pelati con olio, sale, 2 acciughine e basilico.)

Quando il forno sarà in temperatura inserire la teglia nel ripiano più basso che avete e lasciar cuocere (sempre ventilato) per 5-10 minuti (controllate alzandone un angolino con la forchetta che sotto non sia più cruda).
Finite di cuocerla in uno dei ripiani più alti (5-10 minuti), finché la mozzarella non sarà ben sciolta e un po' brunita.
Sfornare e...assaggiare!!!

giovedì 21 marzo 2013

Poesie alla cipolla e vellutate al curry

La cipolla è un’altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.

In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni d’inferno,
violenta anatomia,
ma nella cipolla – cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.

Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell’una ecco sta l’altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente la successiva,
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un’eco in coro composta.

La cipolla, d’accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
In noi grasso, nervi, vene,
muchi e secrezioni.
E a noi resta negata
l’idiozia della perfezione.
E' tutta la settimana che per un motivo
o per l'altro
mi gira in testa questa poesia di Wislawa Szymborska,
a mio parere
una delle poetesse più geniali della storia.
A me le cipolle non piacciono per niente,
ma non posso non provare rispetto per loro
"cipollute di fuori e cipollose fino al cuore"..
Ho scoperto questa grande poetessa
per puro caso,
una citazione di una sua poesia
("Morire: questo a un gatto non si fa")
nel mio libro preferito,
quello che ciclicamente rileggo
perchè ogni volta è sempre più bello.
Ho iniziato a sfogliare i libri delle sue poesie in libreria,
a cercarli su internet,
e mi sono innamorata del suo stile semplice
ma arguto,
il suo modo di esprimere concetti
che ho sempre avuto in testa,
ma che non sono mai riuscita ad esprimere a parole.
Alcune, come questa della cipolla,
sono addirittura buffe,
ma hanno un motivo di fondo
che stupisce...
Non amo le poesie troppo rindondanti,
piene di metafore, metonimie, anafore, sineddoche
e retorica a go go...
Amo le cose semplici,
immediate,
che trasmettano sensazioni,
concetti.
 
In realtà non volevo mettermi a parlare di poesia,
nè di cipolle del resto.
Volevo soltanto condividere questa filastrocca,
chiedendomi se anche a voi che leggete fa lo stesso effetto
che fa a me.
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Questa è una di quelle vellutate
che nascono quando torni a casa
stanca e infreddolita
Di quelle fatte "a naso",
mischiando e sperimentando con quello che c'è.
E' il bello delle vellutate,
puoi inventarne una per ogni occasione ed esigenza,
anche se hai il frigo mezzo vuoto
e il pancino che brontola...
Questa è nat così,
mischiando un po' di questo e un po' di quello...
e mi è piaciuta tanto che mi sono segnata gli ingredienti per rifarla..
E pensare che fino all'anno scorso non sapevo neppure che cosa fossero le vellutate...
ma come facevo a vivere senza?!


Vellutata di zucchine e carote al curry e mandorle
(per 4 porzioni)

  • mezza cipolla
  • 2 carote
  • 1 zucchina
  • 1 zucchina ligure (o 2 zucchine normali)
  • 900 ml acqua
  • un cucchiaio erbette secche (io quelle fatte dall nonna...!!!)
  • origano
  • 2 cucchiai Philadelphia
  • una grossa patata
  • una manciata di mandorle tostate
  • curry a piacere (io mezzo cucchiaio)
  • 40 g parimigiano grattuggiato
  • olio Evo

Far rosolare in una pentola capiente la cipolla con un filo d'olio e un po' d'acqua finché non sarà bella morbida. Aggiungere le zucchine e la patata tagliate a tocchetti e le carote grattugiate e coprire il tutto con l'acqua.
Portare a bollore ed aggiungere le erbette, l'origano e il curry. Cuocere a fiamma bassa coperto per 40 minuti.
A questo punto aggiungere il parmigiano e il Philadelphia e frullare bene con il minipimer.
Aggiungere le mandorle e impiattare.



lunedì 18 marzo 2013

Pochi ma "inspiring"... e le lasagne verdurofile

Prima di tutto vorrei ringraziare Una fetta di paradiso
che mi ha voluta omaggiare di un premio,
il mio primo premio!!!
Scegliendoci, perchè come ha giustamente sottolineato
"dà più soddisfazione essere nominati tra tanti".
Grazie mille!!!

Le regole del premio sono:
-  Bisogna copiare e inserire il premio in un post
-  Ringraziare la persona che te lo ha assegnato e collegare un link al suo blog
-  Raccontare 7 cose di te
Allora...
1) Sono una persona riflessiva, non agisco quasi mai di getto, e quando lo faccio in genere me ne pento subito.
Per qualunque cosa preferisco meditarci profondamente sopra.
Mio marito è esattamente l'opposto: impulsivo fino al midollo ed incazzoso come pochi. 
Insieme riusciamo più o meno a compensarci...

2) Adoro leggere fin da quando ero piccola.
Ho sempre divorato libri di qualunque genere, e anche adesso non c'è nulla che mi rilassi di più. 
Da piccola addiriittura i miei si lamentavano perché avevo sempre la testa fra i libri.
Con mia sorella invece si lamentano del contrario:
certe persone non sono mai contente!!!!

3) Adoro il pesce. In particolare vivrei di gamberetti, cucinati in tutte le maniere.
Ovviamente mio marito ha avuto la brillante idea di esserne mortalmente allergico, quindi raramente posso gustarmeli. Non sia mai di scatenargli uno shock anafilattico con un semplice bacio!!

4) Io e il verdurofobo siamo la coppia meno romantica del mondo.
E ne facciamo oggetto di vanto!!!
Abbiamo deciso di sposarci (dopo che ne avevamo già parlato un po') dopo 6 anni di convivenza.
Un sabato mattina eravamo semplicemente usciti troppo presto per andare al ristorante dove ci avevano invitati a pranzo....e ci siamo detti
"Cià...andiamo a fare le carte che ci sposiamo!!"
Dopo un mesetto ci siamo sposati. E i nostri genitori neanche si conoscevano...

5) Adoro i film di fantascienza e gli horror. In particolare adoro gli zombie in modo malato.
Quando andiamo al cinema nel centro commerciale (l'unico) di Brescia ed usciamo tardi dalla sala, passando accanto ai negozi chiusi mi immagino sempre di essere ne "L'alba dei morti viventi"..
Sì,...non sono molto normale...

6) Da piccola avrei sempre voluto avere un cane.
Ma anche un gatto.
O un criceto.
O un topolino.
Invece i miei mi regalavano solo pesci.
Che, sì...sono carini...ma non puoi fargli pat-pat sulla testa.
Adesso ho Keira...che  un miscuglio di cane-gatto-asino-attaccapanni.
Ora mi sento appagata.

7) Sento gli ultrasuoni.
A Milano per un certo periodo mi sentivo un po' scema perché al bar in stazione continuavo a sentire un suono fastidiosissimo, ma quando chiedevo spiegazioni al barista quello mi guardava come una matta..
Poi un giorno ha finalmente spento l'anti-piccione, e io ho potuto ricominciare a bermi i miei caffé in santa pace.
Appena l'ha scoperta il verdurofobo si è scaricato immediatamente l'applicazione anti-zanzare sul cellulare, e la usa per farmi sclerare a suo piacimento.

- ultimo punto: bisogna selezionare 15 blog a cui ri-assegnare il premio.
Questo punto mi dà non pochi grattacapi:
so che a molti i premi non interessano, e non vorrei fare cosa sgradita...
davvero..
E comunque vorrei attenermi DAVVERO al titolo del premio "Very inspiring blog" e darlo unicamente ai blog che fino ad ora mi hanno ispirato.
Con tutto il rispetto e l'ammirazione per molti blog che ho scoperto da poco o da cui semplicemente non ho ancora attinto idee (per una celiaca è complicato attingere da blog col glutine, non sempre si riescono a convertire alcuni cibi).
Ho deciso così di stravolgere un po' le regole....scusatemi!!!
Vorrei che significasse davvero qualcosa, non fare semplicemente un copia e incolla....
E vorrei anche un'altra cosa: se i blog destinatari non se la sentono, possono anche non seguire le regole e non rigirarlo, o mettere i 7 punti.
E' un mio ringraziamento e basta.
punto.
Spero che non ci siano conseguenze legali per aver stravolto le regole di un premio.
In quel caso Keira conosce un bassotto avvocato...ve la vedrete con lui....
I blog che ho scelto sono:

1) Arabafelice in cucina   Come faccio a non inserirla?! E' quella che mi ha ispirato di più e che mi ha dato la voglia di aprire un blog in cui condividere quello che mi succede e quello che mi piace cucinare.... Non credo che accetti premi...ma mi interessa solo che sappia quanto mi ha ispirato!
2) Arricciaspiccia   Un altra BIG....che mi ha ispirato molto. Uno dei primi blog che ho iniziato a seguire!!!
3) L'ennesimo blog di cucina   Blog scoperto da poco che mi ha letteralmente conquistato con piatti sfizisissimi e fantasiosi, che ti fanno venire voglia di prendere e rielaborare tutti i piatti fatti prima. Mi ha dato una quantità impressionante di idee...
4) L'emporio 21   So perfettamente che non vuole più premi, ma questo glielo do col cuore. Perché è sempre allegra e divertente nei suoi racconti, ma anche ligia e puntualissima a riempire il blog di piatti gustosi e creativi. Mi chiedo sempre come faccia ad avere sempre tutti i giorni qualcosa di buono da pubblicare....
5) Paneamoreeceliachia   Sempre d'ispirazione con le loro ricettine sglutinate ma pazzesche (le loro zeppole mi riempiono di timore reverenziale), e utilissime con i loro test di panificazione.
6) Perle ai Porchy  Un blog che mi trasmette un grande amore per il cibo. Tanta fantasia e una ricetta più gustosa dell'altra...

E stop.
Non perché gli altri blog non siano belli e piene di ricette favolose, ma perché in questi pochi mesi in cui bazzico nella blogosfera... solo da questi 6 ho tratto ricette, spunti, e idee in modo così intenso....

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Tornando a moi...
Questa domenica abbiamo avuto di nuovo ospiti a pranzo,
questa volta dei cugini di mio marito.
Pare che la verdurofobia non sia un carattere genetico,
perché questi sono vegetariani!!!
Io me la sghignazzavo da una settimana al pensiero
di imbandire una tavola di sole verdure
davanti a colui che dell'hamburger ha fatto uno stile di vita...
Come primo piatto
(visto che adoro complicarmi la vita)
mi sono cimentata in queste lasagne di verdure.
Ci tengo a precisare che sono state le mie prime lasagne in assoluto.
Le prime alle verdure, le prime senza glutine...e le prime in generale.
Ecco...io sta cosa che le lasagne si fanno bollire poche per volta..
...io mica la sapevo...
la danno tutti per scontata...
..anche sulle "istruzioni" delle lasagne stesse..
"Immergere per 4 minuti in acqua bollente"
...Nessuno tiene conto di noi impediti alla prima esperienza!!!
Quindi bella bella ho cotto le sfoglie tutte insieme,
come fossero fusilli, ma con un goccio d'olio...
Risultato: tante lasagnette attaccate tra di loro
e io che, disperata e quasi con le lacrime agli occhi,
tentavo i separarle prima dell'arrivo degli ospiti.

E poi...
per esperienza,
quando le cose iniziano ad andar male,
stai pur tranquilla che andranno sempre peggio!!
Così... la crema per farcire la torta mi vola addosso aprendo il frigorifero,
la tovaglia diventa improvvisamente irreperibile,
5 minuti prima dell'arrivo degli ospiti fa irruzione la polizia locale per il controllo di residenza....

Alla fine chissà come è andato tutto bene.
La crema è stata rifatta, la tovaglia è stata trovata,
la polizia è stata frettolosamente accontentata,
e le lasagne....sono state coperte di formaggio per nascondere le imperfezioni
dovute allo "staccamento" della sfoglia.
E sono venute pure buone!!!
Il verdurofobo le ha mangiate tutte
e...onore degli onori...ha commentato
"Sono più buone di quelle di carne che mangio di solito!!!
Sono anche più leggere!!!"
Ehehe...ci credo che sono più leggere!!!
C'è il trucco!!!
La besciamella infatti è stata sostituita da morbida crema di robiola e parmigiano...
E il pesto rende il tutto molto gustoso!!
La ricetta è di Benedetta Parodi...rivista e adattata....

Lasagne di verdura con finta besciamella e pesto
(per 6 porzioni)

  • 250 g lasagne secche (io ho usato quelle senza glutine della Biaglut)
  • 400 g  robiola
  • 1 bicchiere di latte
  • parmigiano grattuggiato
  • 1 grossa mozzarella
  • 2 zucchine (le mie erano enormi, quindi ne ho usate 1 e mezza)
  • 1 melanzana
  • 1 grossa carota (o 2 piccole)
  • 1 porro
  • 1 cuore di dado Knorr
  • del BUON pesto (io ho usato quello Top Esselunga, che è uno dei pochi pesti confezionati che non mi faccia schifo..)
  • olio Evo
  • pecorino di grotta grattuggiato
  • sale, pepe

Innanzitutto tagliare a cubetti la melanzana, salarla e lasciarla riposare in uno scolapasta.
Tagliare a cubetti (o affettare) la mozzarella, salare pure lei, e lasciarla riposare su della carta assorbente, in modo che si asciughi.
Lavare e tagliare a tocchetti anche le zucchine e le carote. Affettare finemente il porro e metterlo a rosolare in padella con 3 cucchiai di olio Evo. Dopo qualche minuto aggiungere le zucchine e le carote, e 5 minuti dopo anche le melanzane e il cuore di dado.
Far cuocere le verdure coperte fino a che non saranno cotte, ma non sfatte, poi lasciatele intiepidire.

Mescolare la robiola con il parmigiano (regolatevi a gusto con la quantità) e aggiungere latte finché non si otterrà una consistenza simile alla besciamella. Salare e pepare (se vi piace aggiungere anche un po' di noce moscata).

Lessare le lasagne secche in acqua bollente (poche alla volta!!!) con un goccio d'olio.

Stendere nella teglia uno strato di crema di robiola, e disporvi sopra uno strato di lasagne, uno di verdure, uno di mozzarella, uno di parmigiano grattuggiato, qualche cucchiaiata di pesto, e ricominciare con la crema di robiola....
Alla fine, una volta messo l'ultimo strato di lasagne, completare con un po' di pesto e parmigiano e pecorino grattuggiati.
Cuocere a 180° a forno statico per 30 minuti.
gnam...

Ok, la foto è terribile, ma avevo intorno gli ospiti quando le ho sfornate, e non potevo certo mettermi a fare foto...
Ne sono avanzate giusto una fetta e mezza....

martedì 12 marzo 2013

Profondo Verde

Giornate belle, soleggiate ma ariose,
di quelle che ti fanno togliere il cappotto e rimettere la sciarpa nel cassetto.
Di quelle che ti fanno dire
"Oh è arrivata la primavera!!"
Poi il giorno dopo vento, pioggia, uragani,
roba da ritirare fuori la sciarpa ed avvolgersi tutti
tipo mummia.
Poi di nuovo sole, e pensi "Ohhhh"
ma qualcuno ti dice "Domani è prevista neve"...

Quest'anno la smania di primavera è particolarmente forte,
anche perché abbiamo un giardino reduce da anni di maltrattamenti
che freme per ricevere qualche coccola.
E perché no? Qualche alberello fruttifero
che ci garantirà ottime crostate casalinghe quest'estate!
A ogni sprazzo di sole il verdurofobo
(che per l'occasione diventa il Giardiniere folle)
esce in maglietta a maniche corte (!)
e inizia a tagliare, potare ed estirpare tutto il verde che si trova davanti
per poi borbottare qualcosa su colate di cemento...

Approfitto degli ultimi giorni di freddo e cappotto
per godermi le ultime vellutate calde e confortanti della stagione,
belle bollenti,
col vapore che sale riempiendo il naso di profumi squisiti....
Sensazioni che solo un bell'inverno freddo può dare...
Questa è una delle mie preferite,
fatta e rifatta innumerevoli volte,
addirittura una volta mangiata anche dal verdurofobo,
che commentò:
"Non male...se poi ci fossero meno verdure e più pinoli...."
Il che per me è già un bel traguardo!!!
Appena fatta è buona, ma il giorno dopo è molto più saporita
e il gusto degli spinaci diventa bello intenso e formaggioso.


Profondo Verde - vellutata di spinaci, pinoli e scamorza
(per 4 porzioni)

  • 300 g spinaci in foglia (già puliti)
  • mezza cipolla o 2 cipollotti medi
  • 1 patata  (facoltativa...solo se vi piace una consistenza più densa..io in genere la ometto)
  • 30 g parmigiano grattuggiato
  • una manciata di pinoli
  • 800 ml acqua
  • 4 fettine sottili di scamorza affumicata
  • sale
  • pepe bianco
  • olio evo
  • 1 cucchiaino di gelatina di aceto balsamico (io Prunotto) a porzione  (facoltativo...ma ci sta da dio....)

Far rosolare la cipolla in una pentola capiente con un filo d'olio finché non sarà morbida (per evitare di bruciarla aggiungere un po' d'acqua di tanto in tanto).
Aggiungere nella pentola gli spinaci spezzettati (se no nun ce stanno!!!) e coprire per qualche minuto, finché non saranno un po' appassiti. Unire il parmigiano e mescolare in modo che si sciolga.
Coprire il tutto con l'acqua e portare a bollore. Cuocere per circa 40 minuti.
Intanto tostare velocemente in padella i pinoli con pochissimo olio (una goccia) finché non saranno un po' bruniti.
Frullare gli spinaci nell'acqua col minipimer, aggiustare di sale e pepe, e aggiungere i pinoli.
Nota: se avete una crosta di parmigiano tagliatela a tocchetti e aggiungetela. Ci sta divinamente....
Impiattare nelle cocottine e in ognuna aggiungere un cucchiaino di gelatina di aceto balsamico.
Decorare con una fettina sottilissima (se no affonda!!!) di scamorza e qualche pinolo.



Con questa ricetta partecipo al contest di L'Ennesimo Blog di Cucina, CRE-AZIONI IN CUCINA, di marzo:

lunedì 11 marzo 2013

La legge di Muffyn

venerdì 8 marzo.
Festa della donna.
Non è una festa che ho mai festeggiato molto.
A casa mia l'8 marzo è sempre stato il compleanno di mia madre,
torta di compleanno (ricordo ancora le sue favolose crostate!!!), regali,
e immancabili mimose che giravano per casa.
A volte addirittura sotto forma di alberelli...
Si, perché se nasci l'8 marzo pare che la gente
ti copra letteralmente di mimose,
come se la festa della donna per te fosse raddoppiata.
Immagino che chi è nato il 25 dicembre, allo stesso modo,
riceva una dose massiccia di stelle di Natale...

Tuttora, anche se non abito più con i miei genitori,
la festa della donna non viene molto festeggiata in casa mia.
Il verdurofobo ha capito da un po'
che non sono proprio una da fiori.
Anche perché in mano mia non resistono molto.
"Sono freschissimi, il fiorista dice che saranno belli per una settimana!"
Il giorno dopo: fiori flosci e penzolanti
"Ma che diavolo gli hai fatto??"
"Ah boh...ci ho messo dell'acqua..."
E non sono neppure molto brava a disporli nel vaso:
diventa una specie di terribile partita a shangai
in cui per ogni fiore che aggiungo
ce n'è uno che scivola e cade inesorabilmente dal vaso...
L'unico che riusciva a tenermi testa era un piccolo bonsai,
bomboniera del matrimonio di un amico (spero non stia leggendo!!!),
che non ci piaceva propro...
ma mi son detta "Tanto non resisterà molto!"
Tanto più che nella vecchia casa
le ante chiuse non lasciavano filtrare neanche un briciolo di luce,
ed essendo già stati rapinati, non ci pensavo proprio a lasciarle aperte solo per il bonsai.
Lui invece resisteva, tenace e duro a morire più di Bruce Willis...
Anche il mio dimenticarmi di tanto in tanto di dargli da bere..
neanche quello lo scalfiva.
Poi un giorno rientro a casa e trovo il verdurofobo tutto felice
"E' morto il bonsai!"
Ma come? Stava così bene...
Si erano pure allungati i rametti...
"Ma come?"
"Ah boh... Ci ho messo il sale..."
....

Sabato 9 marzo.
Pranzo con i miei,
mica per la festa della donna, per il compleanno di mamma.
Tuttavia la piantina mi arriva lo stesso,
ma non una mimosa
un bel bonsai!!!
Per un attimo scorgo il guizzo omicida negli occhi del marito
e mi appresto a mettere il bonsai al riparo da sale e derivati.
In fondo è bello e nodoso,
non rachitico e pallidino come l'altro..
Alla fine il verdurofobo cede:
il bonsai resterà
come amico, non come vittima sacrificale.

La vittima della giornata invece sarò io
e la mia bella torta di mele e yogurt
bella dorata e light come richiesto da mamma.
Pare che io e il nuovo forno non andiamo molto d'accordo.
I bites di zucchine non vengono dorati,
anche se i tempi di cottura vengono raddoppiati,
ma terribilmente buoni..
quindi vabbè...la prossima volta forno ventilato e via..
La torta invece mi esce tutta bella dorata e melosa.
Mio padre si avvicina e dice ciò che non andrebbe mai detto:
"Oh speriamo che l'interno non sia rimasto tutto liquido!!"
Ma perché dovrebbe?? La prova bastoncino è andata bene

Torta...con sorpresa
anche se con così tante mele un po' di umidità resta sempre..
Ma a quanto pare anche Murphy vuole omaggiarmi per la festa della donna.
La taglio e una colata di impasto liquido erutta dal centro della torta.
Ma come???
Perché???
Occhiataccia sia a mio padre che al forno...
Beh...pare che sia il giorno fortunato di Keira..
tanti bordi di torta tutti per lei...

Per fortuna il resto del pranzo non ha subito ulteriori danni,
e questi muffin sono, anzi, riusciti straordinariamente bene...
Non per merito del forno (me la sono legata al dito)
ma per merito di una casualità...
Li ho preparati la sera prima, ma non ho potuto inforarli subito perché andava la lavatrice..
ok...non ci ho pensato e il forno l'ho acceso lo stesso,
è saltata la corrente,
la mia testa ha fatto 2 + 2
si è accesa la lampadina...
e i muffin hanno dovuto pazientemente aspettare un'oretta,
e nell'attesa hanno pesato bene di lievitare, lievitare...
Sono venuti dei muffin sofficissimi e belli alveoati!
Non ho potuto fotografarne l'interno causa arrivo degli ospiti,
ma credetemi, sono venuti proprio bene!!!

Muffin salati wurstel e stelvio
(per 12 muffin)

  • 150 g farina Mix It!
  • 100 g mix per pane Nutri Sì
  • 2 uova
  • 50 g burro
  • 200 ml latte
  • 10 g lievito secco senza glutine (io quello della confezione della farina Pandea)
  • 150 g formaggio Stelvio (o Emmental)
  • 100 g wurstel di pollo senza glutine (io ho usato quelli Aia)
  • sale
Con  le fruste elettriche montare il burro per qualhe minuto finché non diventa bianco e spumoso.
In una ciotola sbattere le uova con mezzo cucchiaino di sale. Unire la crema di burro e il latte, e mescolare bene per amalgamare.  Unire al composto anche la farina setacciata con il lievito e continuare a mescolare bene.
Tagliare a tocchettini grossolani i wurstel e il formaggio e amalgamare anche questi.
Foderare la teglia da muffin con i pirottini e riempirli per 3/4 (ma anche solo fino a metà) con il composto.
Lasciar riposare per un'oretta, in modo che gonfino leggermente.
Cuocere a forno preriscaldato a 180° per 20-25 minuti.
Far raffreddare e....gnam!!!



Con questi muffin partecipo al contest "Muffin Idea!"


...e partecipo alla raccolta di Finger Food di Pane e Olio


giovedì 7 marzo 2013

I traumi della giovane Keira e la torta limoncellosa

Finalmente posso smettere di tediare la rete con storie di traslochi,
scatoloni, scotch e disastri (no, sui disastri non garantisco!!)...
Sono ufficialmente una persona dotata di casa, cucina,
e (meraviglia delle meraviglie) anche di uno sgabuzzino da riempire di farine senza glutine!!
Ho anche già affrontato la scortese addetta dell'anagrafe per il cambio di residenza,
ho montato (anzi ha) (anzi ho guardato mentre Lui faceva)  la bellissima ma complicatissima mensolona a S tutta storta che ci hanno regalato al matrimonio,
quindi direi che ora posso in tutta tranquillità divertirmi a sfornare torte
da offrire agli ospiti curiosi di sbirciare la nuova dimora.

Eravamo un po' preoccupati per Keira,
che dai racconti che ci venivano fatti
"i cani impazziscono ai cambiamenti di casa,
si traumatizzano, si innervosiscono e muoiono.."
Occavolo....qui mi esplode il cane se la porto nella casa nuova troppo brutalmente.
Mi diventa un nevrotico Cujo,
...o magari un nostalgico Hachiko che rivuole la sua adorata stanzetta..
Tuttavia dovevamo pur portarcela...
ancora con gli scatoloni in mezzo a casa...
osservandola di nascosto
Keira e il suo cuscino
"Adesso che fa?"
"Si guarda intorno"
"Dici che è traumatizzata?"...
Poi ha visto il suo cuscino in un angolo,
si è seduta e si è addormentata tranquilla.
Come non è esplosa? Neanche un attacco di rabbia??
Ma verso sera ecco i lamenti.
La pelosa continua a piangere e a chiamarci.
"Ecco....rivuole la sua vecchia casa!!"
(io oltretutto ero in fase oddioètuttouncasino)
piange e scodinzola
mi porta verso lo sgabuzzino dove avevo appoggiato una valigia,
"Povera....vuole che torniamo indietro!!!!"
Poi mi accorgo che non è la valigia che indica...
ma le scatolette...
"Macchè trauma...il cane c'ha ancora fame!!!!"
Dopo il bis di pappa è caduta nel suo solito letargo...

Pare che ai cani non glene freghi un piffero delle case,
fintanto che ci sono i suoi padroni, il suo lettino e una buona razione di pappa.....


Questa torta è una vita che volevo farla, ma non trovavo mai un'occasione giusta per dire "Faccio una torta!!" senza sensi di colpa....e quale occasione migliore dell'inaugurazione di una nuova dimora?!  Addirittura sono mesi che mi sono fatta....ehm...."prestare" una bottiglia di limoncello dai suoceri proprio per questa delizia,  quindi appena ho avuto l'occasione e la scusa l'ho fatta.
Dopotutto dovrò pur provarlo questo forno nuovo, no?!
Inoltre questa torta non crea neppure sensi di colpa alla linea perché è completamente priva di burro e olio.


Torta di mele, mandorle e limoncello SENZA OLIO & BURRO
(dell'Arabafelice)                   per una tortiera di 24 cm di diametro

  • 4 mele (io ho usato le Ambrosia)
  • 2 uova
  • 100 ml limoncello (o se avete la crema di limoncello ancora meglio)
  • 40 ml succo di limone + altri 40-50 ml per le mele
  • la scorza di 1 limone grattuggiata
  • 80 g farina di mandorle (io ho usato 80 g di mandorle tritate nel mixer un po' grossolanamente)
  • 200 g farina senza glutine (io ho usato metà farina per dolci "Il pane di Anna" e metà MixIt!)
  • una bustina di lievito senza glutine (io ho usato il "Colombo")
  • un pizzico di sale
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna (mia aggiunta)
Mettere in una ciotola 40-50 g di succo di limone ed affettare finemente le mele, mettendole subito a macerare nel succo in modo che non anneriscano.
Con le fruste montare le uova (intere) con lo zucchero finché non risulti un composto chiaro e ben montato. Versare il composto in una ciotola ed unire il limoncello, la farina di mandorle, i 40ml di succo di limone, la scorza di limone, il sale, e la farina mischiata al lievito. Mescolare bene.
Attenzione: non assaggiate il composto o ve lo finirete tutto!!!
Aggingere quindi quasi tutte le mele affettate (tenendone da parte un po' per decorare) con il loro succo di limone e mescolare bene al composto.
Versare il tutto in una tortiera (io ne ho usata una a ceniera. Attenzione, non usatene una troppo bassa, perché con queste dosi la torta viene bella alta!!!) foderata di carta forno e decoratene la superficie con le fettine di mela tenute da parte. Spolverizzare con lo zucchero di canna.
Cuocere a forno preriscaldato a 180° per circa un'ora (a me ci sono voluti 55 minuti, ma dipende dal forno. Per sicurezza fate la "prova-stecchino"!).


L'Arabafelice consiglia di lasciarla raffreddare prima di sformarla e servirla, ma io avevo i suoceri in casa che mi guardavano bramosi,....così l'ho servita ancora un po' calda.
Buonissima, ma da fredda non si rischia di ustionarsi la lingua!!! -.-
La mancanza del burro e dell'olio non si avverte data la "melosità" estrema dell'impasto. Il limoncello ci sta divinamente!!!

martedì 5 marzo 2013

Cremosamente di nuovo on line

Finalmente di nuovo on line...
Ero abituata a passeggiare la mattina tra i miei vari blog preferiti,
annusando le varie ricette,
salvandone qualcuna nel computer,
ma soprattutto leggendomi i post di tutte queste blogger
che nella mia testa hanno un viso e una voce
che magari non corrisponde a realtà,
ma che considero un po' come un circolo di amiche
tanto che ogni tanto salto su con mio marito
"Ma lo sai cos'è capitato a......?"
e lui mi guarda un po' interrogativo chiedendosi di chi stia parlando...

Ma in questi giorni di trasloco,
questi folli folli giorni,
il computer proprio non ce l'avevo
la connessione men che meno...
Dal cellulare però ricevevo i commenti e le mail,
ed era bello sentire che anche persone che non ho mai visto
mi erano vicine.
Bello davvero, grazie ragazze!!!!

Per il resto ovviamente
è stato un incubo.
Almeno il primo giorno..
A parte la sfacchinata,
perchè io e il verdurofobo non siamo tipi da imprese di traslochi.
Ci piace devastarci di fatica e lamentarci,
ma poi tenerci tutta per noi la soddisfazione del lavoro.
E poi, citandolo "Cosa la faccio a fare la palestra se no?!"
Giusto.
E alla fine la fatica si dimentica in fretta,
non ricordo neanche più se c'è realmente stata...
Il vero dramma è avvenuto alla fine.
Quando siamo entrati in casa
e mi sono trovata immersa negli scatoloni.
Allora...io sono sempre stata una persona razionale;
sono una che pianifica, che procede per ordine. Quello istintivo è lui.
Ma alla fine, dopo una serie di cose che andavano storte,
non entravano nei cassetti,
non erano nella scatola dove le avevo messe,
sono crollata definitivamente.
Ho mollato lì tutto,
mi sono seduta sul ciglio del divanone nuovo
(che non ci avevo ancora la giusta confidenza..)
e mi sono ripromessa di aspettare l'indomani per dis-inscatolare il tutto.
"Domani è un altro giorno" se è vero per Rossella
andrà benissimo anche per me!

Appena la cucina è stata utilizzabile ho deciso di "testare" i fornelli e di prepararmi questa crema di riso, giusto per avere la colazione pronta per il giorno dopo.
Solo che mi piace così tanto che è diventata anche il dessert e la merenda... U.U
Non so da dove ho preso la ricetta di base...è finita su un fogliettino volante all'interno del mio ricettario. E in ogni caso l'ho riadattata un po' all'umore del momento e a quel poco che c'era in dispensa..
Avevo comprato da poco un misto di uve essiccate della Noberasco da usare come spuntino post palestra, e avevo ancora in frigo un po' della strepitosa confettura di uva canina dal contest "Dolcemente salato".... vabbè questa crema di riso salata non lo è di sicuro...ma la confettura ci sta d'incanto!!! Excuse moi!!!


Crema di riso con uvetta e confettura di rosa canina.
 (per 4 porzioni abbondanti)

  • 1 l di latte fresco
  • 100 g riso arborio
  • 50 g zucchero semolato
  • 20 g zucchero di canna
  • 60 g uve miste essiccate Noberasco (o uvetta sultanina)
  • 2 cucchiai confettura di rosa canina Prunotto
  • 1 cucchiaino estratto di vaniglia (o mezza bacca di vaniglia)
Mettere in una pentola capiente il latte, lo zucchero e l'estratto di vaniglia.
Portare ad ebollizione ed aggiungervi quindi il riso e l'uvetta.
Abbassare la fiamma e mettere il coperchio alla pentola. Lasciare sobbollire per un'oretta scarsa, mescolando di tanto in tanto.
Una volta che il latte sarà stato quasi del tutto assorbito, spegnere il fuoco e trasferire la crema di riso in un recipiente freddo.
Lasciare raffreddare un'oretta ed amalgamare la confettura di rosa canina.



Con questo post partecipo a 3bithday giveaway de labandadeibroccoli!!