martedì 26 febbraio 2013

Requiem per quattro muri

E finalmente domani il tanto atteso trasloco!
Poi basta scatoloni, basta tende, basta scotch....
Basta tutto.
Saremo solo io, la mia famigliola e la casa nuova.

Intanto le ultime ore di caos totale, in cui anche la spesa al supermercato è bandita onde evitare di avere troppa roba in giro.
Così mi mangio la mia cremina di zucchine guardando mio marito che si divora la sua glutinosissima pizza al prosciutto da asporto. E per quanto buona sia la mia cena, un po' da sbavare mi viene...
(chi è celiaco può capire..)
Keira mi capisce, e si unisce sgocciolando allegramente per terra.

Per quanto sia felice di iniziare una nuova vita in un altra casa,
un po' di magone viene al pensiero che,
per quanto mi abbia fatto tribulare ed arrabbiare,
quella non sarà più la mia casa.
Probabilmente sarà abitata da altre persone,
che cammineranno su quel parquet su cui le zampette del mio cane imprimono i loro timbrini ogni volta che piove,
che d'estate staranno in giardino,
quello stesso giardino che fa da sfondo all' header di questo blog.
Useranno la mia cucina, il mio frigo..
O magari no, rimarrà chiusa e vuota in attesa di un compratore...

Fa tristezza a pensarci.
Non sono il tipo di persona che si attacca molto alle cose,
ma questa casa ha significato molto per me:
è stata la prima casa in cui ho convissuto con mio marito,
quella dove sono venuti a prenderci i nostri amici quando ci siamo sposati,
ci abbiamo accolto Keira, e prima di lei il coniglietto Bruscolo.
Ci abbiamo litigato, urlato, fatto pace, riso, preso decisioni,.....
E' triste.
Il bello è che ho iniziato questo post carica ed allegra,
ma il flusso dei pensieri è micidiale, e non sai mai dove ti porterà.
Mi mancheranno quelle quattro pareti.

Sabato e domenica ho già in programma una bella torta per festeggiare la casa nuova,
intanto ho la cucina mezza vuota, e stasera provvederò a vuotarla completamente.
Vi lascio questa bella ricetta fatta qualche mesetto fa per il compleanno di mio padre.
E' molto scenografica con tutte le sue mandorline caramellate, è buonissima, e, cosa assolutamente da non sottovalutare, facile e veloce.
La ricetta originale è di Martha Stewart, riadattata dall'Arabafelice (una vera e propria guru dei dolci), e riadattata da me in versione no glutine.


Torta rovesciata di cioccolato e mandorle al caramello
      per una teglia di 24cm di diametro               (di Martha Stewart)


per il topping:
  • 50 g burro
  • 140 g zucchero di canna grezzo   (la ricetta originale prevede lo zucchero Muscovado, ma io non l'ho ancora trovato dalle mie parti..)
  • 50 g miele   (io d'acacia)
  • Topping prima di aggiungere le mandorle.
  • 150 g mandorle a lamelle
Prendere una tortiera a cerniera foderata di carta forno (o una tortiera in silicone) e versarci prima il burro fuso e poi lo zucchero di canna. Coprire il tutto col miele e infine con le mandorle a lamelle.

(il bello di questa torta è che la caramellatura si forma da sola in forno, citando l'Arabafelice "si fa bella da sola"...)



per la torta:
  • 156 g farina di riso (io Easyglut) (se non siete intolleranti usate pure la normale 00)
  • 45 g cacao amaro senza glutine (io quello Perugina)
  • 113 g burro un po' ammorbidito
  • 150 g zucchero
  • 3 uova grandi
  • 1 cucchiaio bicarbonato
  • 240 g di buttermilk (io ho usato la stessa quantità di yogurt fatto in casa, che rimane piuttosto liquido)
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • estratto di vaniglia
In una ciotola mescolare insieme la farina, il cacao, il bicarbonato e il sale.

Con le fruste elettriche montare bene il burro con lo zucchero finchè il composto non diventa chiaro e spumoso (più o meno 5 minuti di orologio). Aggiungere un uovo alla volta, sempre continuando a montare con le fruste.
Trasferire il composto in una ciotola ed unire 1/3 degli ingredienti secchi e metà del buttermilk (o dello yogurt) mescolando bene con una spatola.
Unire un altro terzo di ingredienti secchi, il resto del buttermilk e l'estratto di vaniglia e continuare a mescolare.
Amalgamare infine anche l'ultimo terzo.

Versare il composto nella tortiera, sopra al topping e cuocere per 45-50 minuti a 180°.

Appena tirata fuori dal forno rigirarla immediatamente sul piatto da portata, e lasciarla così per qualche minuto, in modo che il caramello coli tutto sulla torta.
Far raffreddare completamente e servire.



lunedì 25 febbraio 2013

Ode al cane e alla crema di zucchine

Un weekend che solo chi ha da poco traslocato può capire.
Scatoloni che non bastano mai, in cui non si riesce a far stare nulla,
ma che in compenso pesano come se fossero pieni il doppio;
un po' come delle borse di Mary Poppins. Ma al contrario.
Pioggia, neve, grandine...fenomeni atmosferici vari
che ti seguono con la nuvoletta appena esci di casa.
La cosa buffa è che la quantità di acqua o neve è sempre proporzionale al numero di scatoloni che stai trasportando...
Dopo numerosi brain storming col marito, finalmente accordarsi sulle tende da comprare,
salvo poi arrivare al negozio e scoprire che,
non solo sono finite, ma che qel modello è definitivamente stato tolto dal catalogo.
Ho litigato con tutti i fornitori di luce e gas della zona,
compreso un operatore a cui ho dovuto pazintemente spiegare che via Mazzini e via Manzoni
non sono la stessa via...
Mettiamoci anche le elezioni
che mi stanno preoccupando non poco...

Meno male che c'è Keira, che si incastra tra me e mio marito sul divano alla sera tardi, e si lascia abbracciare e maltrattare come un grosso peluches caldo. Alzando la testa di tanto in tanto per una slappata umida sulla guancia ed elemosinando i fondi dello yogurt serale...
Non c'è nulla che ti può riappacificare alla vita come un cane.



Con questo tempo un po' mongolino, lo stress, e la cucina in sobbuglio
la sera sto prendendo l'abitudine di cenare con una bella vellutata calda e confortante.
Poichè poi mio marito difficilmente accetta di assumere così tante verdure,
con le dosi per 4 persone riesco ad assicurarmi la cena già pronta per qualche sera,
il che è una bella comodità!
E, come le zuppe, il giorno dopo è sempre più buona.
Questa crema di zucchini (zucchinI o zucchinE?! dilemma...facciamo che per non sbagliare le alterno entrambe!!), gorgonzola e speck l'ho trovata sul blog di Arricciaspiccia,
e sono corsa immediatamente a comprare delle zucchine liguri perchè la voglia di provarla era troppa!
E' venuta buona buona, delicata  ma gustosa.
Non amo molto le patate nelle vellutate e nelle creme, perchè mi sembra che coprano troppo il sapore, e non mi dispiace la consistenza un po' più liquida, ma in questa i sapori sono ben bilanciati, non troppo pastosi.
La rifarò sicuramente!

p.s.
Ho dimezzato le dosi perchè i 6 zucchini della ricetta originale non mi entravano nella pentola (!)..

Crema di Zucchini con gorgonzola e speck   
   (di Emanuela "Arricciaspiccia")              per 4
 
 
  • 3 zucchine liguri (quelle basse e grassottelle)
  • 2 patate piccole
  • 1/2 cipolla bianca
  • 50 g gorgonzola dolce
  • basilico (siccome il mio è già passato a miglior vita e quello del banco frigo del supermercato era tutto sciupato, ho usato un cucchiaio di pesto)
  • sale grosso
  • pepe
  • 4 fette di speck
  • olio EVO

Lavare e tagliare la cipolla a fettine sottili.
Lavare e tagliare in 4 spicchi gli zucchini, e affettarle.
Fare lo stesso con le patate, dopo averle pulite e sbucciate bene.
Mettere il tutto in una pentola capiente e coprire d'acqua. Aggiungere un cucchiaio di sale grosso e far bollire finchè le verdure non saranno morbide (a me ci sono voluti 20 minuti dalla bollitura, ma dipende da quanto sono state affettate finemente le patate e le zucchine).
Intanto preparare lo speck (*)
Travasare quasi tutta l'acqua di cottura in un pentolino e frullare le verdure col minipimer. Aggiungere mestolo dopo mestolo l'acqua di cottura continuando a frullare, finchè non avrà raggiunto la consistenza giusta: nè troppo liquida, nè troppo cremosa.
Rimettere sul fuoco e aggiungere il gorgonzola mescolando bene.
Aggiungere infine il basilico e frullare, oppure se come me ne siete sprovvisti sostituitelo con un cucchiaio di buon pesto e mescolare.
Impiattare e guarnire con le roselline di speck.



(*) per lo speck:
rosolare per qualche minuto le fette di speck (una per piatto) in un padellino antiaderente leggermente unto di olio Evo. Quando sarà bello rosso e croccante formare delle roselline.







mercoledì 20 febbraio 2013

Risotto...fichissimo!!!

Prima di tutto la confessione,
che quel che è giusto è giusto:
io di formaggi non ci capisco un TUBO!!!
ma proprio niente niente.
Le degustazioni di formaggi stagionati con le marmellatine..
...nada!
Per me i formaggi più buoni sono la certosa, il philadelphia, il brie...
ma nulla da intenditori.
Tutto ciò qui a Brescia è considerato un po' come l'ateismo in Vaticano.
Qui c'è il sacro culto del formaggio che ha da puzzà,
ed il mito irraggiungibile del Bagoss *,
il formaggio che, messo davanti ad ogni vero bresciano
quello esclamerà "Ma non è mica VERO Bagoss questo!".
Il VERO Bagoss è una leggenda, perché come si usa dire:
"Quello vero se lo tengono a Bagolino!!!".
E anche quello "finto" sinceramente non mi piace molto
in genere mi fa tossire a mo' di sigaretta.
Il più delle volte  mi gioco la carta "Eh ma io non sono originaria della zona, sono di Milano, blablabla..."
e mi rintano nel mio status di "Milanese-che-non-ne-capisce-un-tubo"
(che poi si parla di milanese di periferia nel mio caso..).

Vabbè, tutto qusto per dire cosa?
Che io ho serie difficoltà ad abbinare i formaggi, specialmente con le cose dolci,
e soprattutto se bisogna bilanciare bene i sapori.
Quindi il lavoro sperimentale l'ho lasciato al marito
bresciano doc, of course,
anzi "bresciano fess".
Insieme abbiamo assaggiato confettura per confettura
insieme ad una varietà di formaggi,
dal caprino al montasio
(il Bagoss l'abbiamo lasciato ai bagolin-ensi..che tanto sarebbe stato finto..)
e abbiamo scelto insieme gli ingredienti di questo risottino.
Anzi, questI.
Perchè la prima volta i formaggi (marito docet) non andavano bene,
mancava qualcosa.
Così, oplà, rifatto tutto il giorno dopo.
Ora, complice il fatto che i formaggi utilizzati
(alla fine la giuria ha scelto gorgonzola e asiago fresco)
sono abbastanza nelle mie corde,
il risotto mi è proprio piaciuto.
Il sapore dolce del fico non ci stava per niente male, anzi!!!

* Bagoss : formaggio stagionato prodotto a Bagolino, nella Valle del Caffaro. Ha la particolarità di avere un colore giallo acceso (dovuto allo zafferano) e un sapore molto forte e penetrante.
Altra caratteristica: è incredibilmente costoso.
Per ulteriori informazioni: http://www.bagolinoinfo.it/CooperativaVallediBagolino/bagoss.html


Risotto gorgonzola, asiago e confettura di fichi con cialdina di parigiano e noci. (x 4 persone)
  • 5 pugni di riso
  • mezza cipolla bianca
  • una noce di burro
  • olio EVO q.b
  • brodo vegetale (un BUON brodo vegetale)
  • 50 g gorgonzola dolce
  • 70 g asiago fresco
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • 3 cucchiaini di confettura di fico Prunotto
Far rosolare in una pentola capiente la mezza cipolla tagliata fine con una noce di burro e un filo d'olio. Una volta che sarà ben dorata aggiungere il riso e far tostare bene. Sfumare col vino e procedere aggiungendo un mestolo di brodo alla volta.


intanto...
per le cialdine di parmigiano e noci:
  • circa 70 g parmigiano appena grattuggiato
  • 4 gherigli di noce
  • burro q.b.
Ungete un foglio di carta forno con poco burro e foderate una teglia.   Adagiatevi sopra un coppapasta o uno stampino molto semplice e riempitelo con uno strato di parmigiano grattuggiato stando attenti a non lasciare buchi. Con un coltello affettate finemente le noci e decorate le formine di parmigino. Togliete molto delicatamente lo stampino e proseguite con gli altri 3.
Infornare la teglia a forno preriscaldato a 200° per pochi minuti (quando il formaggio è dorato e fa qualche bolla è pronto).
Tirare fuori subito la teglia dal forno e (per farli raffreddare velocemente) mettete il foglio di carta forno con le cialdine in frigorifero per 5-7 minuti.

ritornando al risotto...
Una volta che il riso sarà stato portato a cottura, spegnete la fiamma e lasciatelo mantecare qualche minuto con il gorgonzola e l'asiago tagliato a cubetti.
Mescolare bene e unire la confettura di fichi.
Impiattare guarnendo con la cialdina.


E' un piatto molto semplice ma davvero gustoso!


E. . . il resto della confettura di fichi??
Ho scoperto che nello yogurt (homemade...e ne sono molto orgogliosa!!!) con un paio di cucchiaini di zucchero grezzo di canna è divino!!!!
Emanuela, lo so che le confetture erano riservate a piatti salati,...ma so che capirai!!!
La gelatina di dolcetto è una droga....la sto finendo a cucchiaiate!



Questo risotto partecipa al contest di Emanuela:


lunedì 18 febbraio 2013

Agrodolcemente spinaci

Se dovessi scegliere qual'è la verdura che preferisco, quella che cucino più spesso, e quella che reputo più versatile, non avrei dubbi: gli spinaci! Ne mangio in quantità industriali e in ogni modo: in insalata, saltati in padella, al forno con la mozzarella, nel risotto, nelle vellutate... In ogni forma è sempre eccezionale!! Gli sformatini di spinaci però non mi erano mai venuti benissimo, e per quanto li cuocessi (o li "cocì" come direbbe qualcuno...) quando li sformavo mi ritrovavo con un poco invitante (sebbene buono) purè verde che di star su come quelli delle foto non ne aveva proprio intenzione...
Ora, già fatico a introdurre illegalmente verdure nei pasti di mio marito,
se poi si presentano pure male....
Così dopo vari esperimenti sotto banco (che alla fine mi sono mangiata solo io) finalmente ho trovato la ricetta che mi soddisfa. E una volta ingolositi con i pinoli e la crema al brie, e reso più accattivanti dal contrasto dolce della gelatina di aceto balsamico Prunotto (buono anche da mangiare nature col cucchiaino!!), anche mio marito ha finalmente apprezzato un piatto a base di spinaci!!!
Sono perfetti come contorni, ma anche come aperitivi ad un buffet.
E sono facilissimi e, rispettando queste dosi, di sicura riuscita. Il che non guasta!

Budini di spinaci e pinoli con crema al brie e gelatina di aceto balsamico  (per 3 persone)

per i budini di spinaci e pinoli:
  • 260 g spinaci freschi
  • 2 uova
  • 50 g parmigiano grattuggiato
  • pinoli (a piacere)
  • 2 cucchiai di olio EVO
  • olio di semi q.b
  • pangrattato senza glutine (io ho usato quello della Nutri Sì)
  • sale e pepe q.b.
Lavare bene gli spinaci e farli appassire per una decina di minuti in padella a fuoco basso con l'olio EVO. Una volta pronti salarli leggermente, strizzarli e tritarli nel mixer.
Mescolarli poi in una ciotola con il parmigiano, le uova, il sale, il pepe e la noce moscata. Far tostare velocemente i pinoli leggermente unti d'olio in un padellino e unirli al composto (lasciatene qualcuno per la guarnizione). Mescolare bene il tutto.
Ungere con l'olio di semi 3 stampini d'alluminio e spolverizzarli col pangrattato. Rempirli fino all'orlo con il composto e metteteli in una teglia da forno piena d'acqua, in modo che gli stampini siano "a mollo" per 2/3 della loro altezza. Cuocere a forno preriscaldato a 180° per 25-30 minuti facendo la "prova stecchino" per verificare che siano ben asciutti (o vi ritroverete un bel purè verde!!)
Lasciateli raffreddare qualche minuto e poi sformateli con l'aiuto di un coltello.

per la crema al brie e parmigiano:
  • 150 g brie
  • 30 g parmigiano grattuggiato
  • 120 ml latte
  • un cucchiaio di farina di riso
  • una noce di burro
  • pepe,sale e noce moscata
Far sciogliere il burro in un pentolino. Spegnere la fiamma ed incorporare la farina di riso ed il latte, mescolando bene ed unire pepe e noce moscata.  Una volta amalgamato il tutto riaccendere il fuoco (tenendolo basso), unire il brie a cubetti e il parmigiano grattuggiato e coprire mescolando spesso.

impiattamento:
  • budini di spinaci e pinoli
  • salsa al brie e parmigiano
  • gelatina di aceto balsamico Prunotto
  • pinoli tostati
Versare un'abbondante cucchiaiata di crema sopra ad ogni budino e guarnire con della gelatina di aceto balamico e qualche pinolo.


La gelatina si scioglie piano piano sulla crema di formaggi, formando un saporino leggermente asprigno che con gli spinaci si sposa perfettamente. Credo che li rifarò molto presto!!!

Con questa ricetta partecipo al contest di Arricciaspiccia:


 
E a quello de "Il cestino da pic nic"

giovedì 14 febbraio 2013

Focaccia di consolazione..

È davvero molto che non aggiorno il blog, ma ero in fase "studiomattoedisperatissimo" salvo poi arrivare, come da migliore tradizione murphiniana, la sera prima del fatidico esame di spagnolo con febbre, mal di testa, e quel simpatico raffreddore capace di trasformarti il naso in una cosa rossa e ruvida, nient'affatto attraente...
Ora, di esami con la febbre ne ho già fatti, ma pare che nessuno di essi sia andato particolarmente bene, anzi. In genere tendo a mischiare inglese e spagnolo con il tedesco (lingua che ho dovuto abbandonare perché proprio non mi entrava in testa....non da lucida almeno...), quindi alla fine me ne sono rimasta a casa, mandando "a ramengo", come direbbe mia nonna, settimane di studio...
Bella fregatura!!!
Come pasto da esame mi ero preparata (e surgelata) questa bella focaccia, visto che a Milano (in zona duomo) non riesco proprio a trovare nessun posto dove mangiare senza glutine tranquillamente...
È stato un esperimento, visto che notoriamente io e i lievitati gluten free non siamo mai andati d'accordo ( il mio panbrioches all'arancia candita dalla consistenza che ricordava vagamente del pollo ai ferri penso che rimarrà nella storia)
, ma dopo umilianti insuccessi ho deciso di seguire i consigli delle guru della panificazione gluten free, Felix e Cappera, e il loro bellissimo ricettario. Devo dire che il risultato è venuto molto buono, anche se a dirla tutta andava un po' aggiustato di sale. Tuttavia quella dei pani insipidi non so perché è una mia prerogativa...

Focaccia con fiocchi di patate
Da "Ricettario per celiaci" di Olga Scalisi ed Emanuela Ghinazzi

  • 500g mix per lievitati variante Glutafin (io ho però sostituito la Farmo con la Pandea perché in questo periodo non la trovo da nessuna parte...)
  • 620ml acqua
  • 60g fiocchi di patate (come da prontuario AIC)
  • 20g lievito di birra fresco
  • 20ml olio evo
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 1 cucchiaino di sale (visto il risultato consiglio di abbondare leggermente a 1e mezzo / 2)

Impastare tutti gli ingredienti nella macchina del pane(cercando di tenere separati lievito e sale) e lasciare lievitare., gonfierà tantissimo!!!
Al termine ungere bene una teglia e rovesciarvi l'impasto senza rilavorarlo, ma stendendolo semplicemente con le mani umide. Lasciar lievitare ancora un 20 minuti circa.
Fare i buchi con i polpastrelli (bagnati) e spennellare con una soluzione di olio, acqua e sale (io ho usato 15ml di olio, 40ml di acqua e 2 cucchiaini di sale).
Infornare a 200* per 25 minuti, dei quali i primi 15 minuti nel ripiano più basso del forno, e poi proseguendo spostando la teglia più in alto.

Il risultato è in effetti una bella focaccia morbidissima, anche se, come dicevo, andrebbe aggiunto più sale perché i fiocchi di patate la rendono un po' insipida. Poiché (forse perché ho usato la Pandea) tende a seccare un po' col passare delle ore, consiglio di congelarne le fette avanzate, e di dar loro una scottata sulla bistecchiera all'occorrenza...





martedì 5 febbraio 2013

Keira cuore impavido

Che nessuno mi parli più di "cani da guardia"!!!

L'altro giorno mi accingevo a portar fuori Keira dall'ufficio di mio marito (dove ha il suo lettino e i suoi giochini...la visssiatina...) per portarla a casa.
Apro la porta che dà sul pianerottolo con la "bestiola" già bella incappottata e inguinzagliata.
Ci passa davanti una ragazza col singhiozzo.
"Hiic"
Tragedia.
Il terrore si impadronisce di Keira,
la furia con cui, strappandomi il guinzaglio dalle mani, corre a nascondersi dentro l'ufficio.
Mi aspettavo di veder comparire il Scooby Doo da un momento all'altro...
Dopo essermi ripresa dalle risate convulse che mi avevano piegata in due, l'ho ritrovata tremante sotto una scrivania.
E una volta convinta a scendere le scale, l'ha fatto di corsa e nervosissima, guardandosi indietro ripetutamente e aspettandosi chissà quale mostruosità alle sue spalle.
Lo sguardo come a dire "qui ci servirebbe un cane da guardia..."
eh sì....forse sì..
Il cane da guardia del mio cane.
Le piacerebbe da morire...

 
Questa quiche è stata un esperimento per introdurre illegalmente (almeno per le sue ferree leggi antiverdura) delle zucchine nell'organismo di mio marito, e devo dire che il risultato mi è piaciuto molto. E' una mia variante alla classica quiche lorraine, ma sostituendo alla pancetta il più saporito speck, mentre il groviera è stato degnamente sostituito dall'asiago (che trovo si sposi molto bene con lo speck).
La ricetta della pasta brisè senza glutine e (visto che erano già presenti nel ripieno) senza uova viene da "Cucina in simpatia".


Quiche speck, zucchine e asiago
per uno stampo a cerniera di 22cm di diametro
 
per la brisé senza glutine:
  • 200g farina senza glutine (io ho usato 50g di farina di riso Easyglut e 150g di MixIT! )
  • 100g burro
  • 60ml acqua leggermente salata (un po' meno di 1/2 cucchiaino di sale)
  • 1 albume
Amalgamare insieme la farina e il burro, e unire poco alla volta l'acqua salata.
Lavorare velocemente l'impasto fino ad ottenere una bella palla soda come nella foto.
Lasciare riposare in frigorifero per una mezz'oretta.
Riprendere l'impasto, stenderlo con un mattarello tra due fogli di carta forno e foderarvi uno stampo a cerniera. Pareggiare i bordi (devono però rimanere di 1,5/2 cm) con un coltello e bucherellare il fondo con una forchetta.
Coprire la pasta con della carta forno piena di legumi secchi (io non ne avevo...e ho "tostato" delle mandorle che poi ho usato per il pollo....ma questa è un'altra storia..) per la "cottura in bianco". Cuocere per 15 minuti a 190°. 
Passati i 15min. tirar fuori il "guscio" dal forno, togliere i legumi e la carta forno, e spennellare il fondo con un po' di albume.  Rimettere in forno a 170° per ancora 5-10 (per me ce ne sono voluti 13) in modo da far dorare bene il fondo.

per il ripieno:
  • 170g speck a cubetti (senza glutine come da prontuario AIC)
  • 150g asiago
  • mezza zucchina grattugiata
  • 250ml panna fresca
  • 1 uovo + 2 tuorli
  • sale
  • pepe
  • noce moscata
Rosolare lo speck in una padella, tagliare a cubettini l'asiago, e disporli entrambi sul fondo del guscio di brisé. Aggiungere anche le zucchine grattugiate.
In una ciotola mescolare insieme la panna e le uova, aggiungendo anche un pizzico di sale, pepe e noce moscata. Versare il composto nel guscio coprendo gli altri ingredienti.
Cuocere a 180°per 15-20 minuti. Prima di servire lasciatela raffreddare per almeno 10 minuti, servirà a compattarla meglio.
Io la mangio anche fredda di frigo tanto è buona....


Con questa ricetta partecipo al contest di "Una cucina tutta per sé":