giovedì 31 gennaio 2013

Vitamina C...ioccolato

Ed ecco qua..
Fuori il paesaggio fino a pochi giorni fa era coperto di neve, per la gioia di Keira che la considera una ghiottoneria, e regolarmente inizia a slittarci sopra a tutta velocità sotto lo sguardo terrorizzato mio e di mio marito. Non è tanto paranoia, quanto consapevolezza che questa piccola scheggia non ha il minimo senso del pericolo. E non sarebbe la prima volta che passiamo la serata alla ricerca di un veterinario che le metta i punti senza anestesia totale...

Le prime tasse dell'anno sono state pagate, compreso il canone che mi fa sempre tanta rabbia: almeno smettessero di criptare tutti i film!!! grr (faccia cattiva)

I primi scatoloni (leggi:..ehm uno...ma grosso!!) sono stati preparati, e l'armadio nuovo è stato montato (stranamente bene).

...e con tutto ciò gennaio volge al termine. Fortunatamente, aggiungerei. Perchè questa fase di transizione, di casa-noncasa, mi sta mettendo addosso una stanchezza colossale. E il freddo non aiuta..
Anzi sì, un po' aiuta. Perchè settimana scorsa, con la scusa del "fa freddo, mangia la vitamina C che ti fa bene" mia madre mi ha riempito di arance, quelle "belle dolci che la nonna fa portar su dalla Sicilia".   Ora..che siano proprio della Sicilia non lo so, sono sempre un po' scettica, ma buone e dolci lo sono di sicuro, e a colazione poi sono il massimo.
Ma devo dire che la prima cosa a cui ho pensato vedendole sono state loro: le scorzette candite al cioccolato!

Le ho preparate la prima volta sotto Natale, perchè la famiglia di mio marito ne è golosa, e ci tenevo a metterne un po' nei cesti. Visto che a comprarle sono carissime, e visto che era appena arrivata un'altra camionata di arance "della Sicilia", avevo cercato una ricetta sicura e mi ero buttata.
Il risultato è stato ottimo, sono quasi più buone di quelle che vendono nei banchetti natalizi (probabilmente perchè più fresche), e devo dire che sono davvero facili da fare, impossibili da sbagliare. L'unica pecca è che richiede un po' di tempo (anche se questo è già il procedimento più veloce) e pazienza per sciacquare le arance e, soprattutto, per intingerle nel cioccolato (ma io non faccio testo perché sono inganfita di natura). Ma il risultato è davvero soddisfacente!!! Siccome ne avevo fatte tantissime, e siccome temevo per la dentatura del marito (che letteralmente le prende d'assalto), le ho distribuite tra i parenti, e hanno riscosso ovunque un gran successo anche tra gli scettici ("Cusa l'è sti laur chi??").
Poichè appunto per noi ne erano rimaste ben poche, sono stata ben felice di rimettermi all'opera!!!
Ah..la ricetta l'avevo trovata su GialloZafferano, dove viene spiegato anche il procedimento lungo....ma visto che vengono buonissimi anche in tempi più brevi direi che non vale proprio la pena di stare in ballo diversi giorni, no?!  Il tempo risparmiato lo passerò piuttosto in palestra a smaltirli,....ma ne vale la pena!!!!



p.s. le dosi sono puramente indicative: potete usare quante arance volete, il quantitativo di zucchero e d'acqua dipenderà dal peso delle bucce dopo la terza bollitura.

Scorzette d'arancia al cioccolato  

  • Arance dalla buccia spessa (io ne ho usate 5)
  • zucchero
  • acqua
  • cioccolato fondente (per 5 arance...200g, regolatevi voi)

Prendere le arance e tagliarne la scorza a striscioline di circa 1cm di larghezza. L'ideale sarebbe di pulirle leggermente dalla parte bianca, ma senza renderle troppo sottili.
la bollitura:
Riempire una pentola d'acqua, portare ad ebollizione, e far bollire le scorzette per 2 minuti. Spegnere il fornello e lasciar raffreddare per qualche minuto. Dopodiché scolare le scorzette e buttare l'acqua calda. Riempire nuovamente la pentola con altra acqua e ripetere quest'operazione per altre 2 volte, in modo da togliere l'amaro.
la glassatura:
Terminata (finalmente) la terza bollitura, pesare le bucce. Quindi preparare in una padella (o in un'altra pentola) uno sciroppo con zucchero e acqua. Sia lo zucchero che l'acqua devono avere rispettivamente lo stesso peso delle scorzette scolate (se quindi le vostre scorzette pesano 300g, dovrete usare 300g di zucchero e 300g di acqua).
Immergere le bucce nello sciroppo e lasciarle cuocere a fuoco medio-basso (lo zucchero non deve scurirsi) finchè non si saranno asciugate.
Lasciar raffreddare le scorzette in frigorifero finchè non saranno più appiccicose.
la "cioccolatatura"
Fondere il cioccolato fondente a bagnomaria e intingere le scorzette candite. (tenete dell'altro cioccolato pronto di riserva perchè, non so perchè, non basta mai...doh)
Lasciarle nuovamente raffreddare in frigo finchè il cioccolato non si sarà indurito.


Si conservano tranquillamente per parecchio tempo...ma difficilmente durano più di un giorno.
Sono come le ciliegie...


con questa ricetta partecipo al contest di Una fetta di Paradiso:




venerdì 25 gennaio 2013

Cannellini in love


Questa settimana per una ragione o per l'altra ho dovuto fare avanti e indietro da Milano tante, anzi, troppe volte...  Lavoro, università, famiglia....praticamente ho preso residenza sulla seconda carrozza del regionale Brescia-Milano...   In genere trovo che il treno sia un mezzo estremamente rilassante, soprattutto la mattina presto prima delle 7, grazie al clima sonnacchioso che in altri orari viene sostituito dal frastuono di gente che urla al cellulare o che litiga col controllore.
Tuttavia questa settimana, come dicevo, le levatacce sono state un po' più del solito.
Così complici il sonno, il freddo, e le insalate mezze surgelate mangiate svogliatamente in stazione, ho deciso di concedermi almeno una coccola serale. Questa zuppa è in assoluto la mia preferita, benchè non sia assolutamente una patita delle cipolle, anzi! Fin da piccola mi hanno sempre fatto ribrezzo, e anche da adulta (soffritti a parte) evito il più possibile di usarle. Tuttavia quando avevo trovato questa ricettina nel libro di Gwyneth Paltrow, mi avevano molto intrigato le foto del formaggio fuso che formava quasi una crosticina sopra la zuppa, e mi ero lanciata. Inoltre la Paltrow stessa ammetteva di non amare la zuppa di cipolle, e di averne quindi voluta provare un'alternativa un po' più "italianizzante", quindi ho deciso di fidarmi.
Il risultato è davvero buono, anche perchè il sapore forte della cipolla è smorzato dal finocchio (da cui il modo di dire "infinocchiare"...), e il tutto è reso ancora più goloso dai crostini di pane col parmigiano.  Inoltre può essere anche un modo gustoso per riciclare pezzi di pane secchi avanzati dalle panificazioni casalinghe, o che campeggiano in freezer da troppo tempo..

p.s. temo che qualcuno inorridirà: Gwyneth Paltrow???!! Ok, in effetti sembra un po' una forzatura, che diavolo ne può sapere di cucina?? Devo dire però che le sue ricette non sono male. Si sa che è una fanatica del biologico, macrobiotico, e sentivo utimamente, anche del senza-glutine (il libro però è antecedente), e poichè ero in periodo dieta-pre-matrimonio ho pensato che magari una come la Gwyneth qualche consiglio dietetico poteva pur darlo!! Infatti il libro ("Appunti della mia cucina") contiene tante belle ricette facili, buone e sane, che l'attrice ha raccolto partendo dalla sua infanzia fino alle ricette che piacciono ai suoi figli.  Sono strepitosi i brownies light (per quanto dei brownies possano essere light!!!), e conto di rifarli a breve. Molto a breve.


Zuppa di cannellini alla francese
di Mrs. Paltrow           per 4 persone

  • 3 cucchiai di olio EVO
  • 1 finocchio, pulito e tagliato a piccoli tocchetti
  • 1 grossa cipolla, pulita e affettata finemente
  • 1 spicchio d'aglio pulito e affettato finemente
  • 1 pizzico di peperoncino in scaglie
  • 1 pizzico abbondante di origano secco
  • 1 pizzico abbondante di pepe nero
  • 800 g di cannellini in scatola, sciacquati e scolati
  • 1 l di brodo vegetale
  • sale grosso qb
  • 8 fette sottili di pane senza glutine (io ne avevo congelata appositamente qualche fetta dall'ultima panificazione, ma vanno benissimo anche crostini, cracker...quello che avete in casa)
  • 75 g circa di parmigiano appena grattuggiato
Far scaldare l'olio in una pentola dal fondo spesso. Aggiungere il finocchio e lasciarlo rosolare per 10 minuti mescolando ogni tanto. Aggiungere poi la cipolla e l'aglio e, abbassata la fiamma, lasciarli cuocere una mezzoretta, mescolando di tanto in tanto: le verdure devono colorirsi un po' e diventare tenere e caramellate.
Aggiungere il peperoncino, l'origano e il pepe (io abbondo un po' perchè ci stanno proprio bene!!) e lasciar cuocere ancora un paio di minuti. Aggiungere quindi i fagioli e il brodo e portare ad ebollizione, abbassare la fiamma, regolare di sale, e lasciar cuocere per circa 1h senza coperchio (metterlo giusto verso fine cottura nel caso la zuppa si sia troppo ristretta).
Distribire la zuppa in 4 ciotole termoresistenti e far galleggiare in ognuna un paio di fette di pane tostato, coprendolole di parmigiano (Gwyneth consiglia di essere generosi col formaggio, e credetemi: ne vale proprio la pena!!!). Passare le ciotole sotto il grill per un paio di minuti facendo fondere il formaggio.

versione più light
più light?: se volete un piatto ancora più light omettete la fase del pane e del grill, e cospargete semplicemente di parmigiano. E' ugualmente delziosa!!
 
più gustosa? sopra le fette di pane tostato, prima di cospargerle di parmigiano, aggiungere due riccioli di roquefort o gorgonzola...... mmm gorgonzolaaaa....(homer style)







con questa ricetta partecipo alla raccolta della "Scimmia cruda":




 





lunedì 21 gennaio 2013

Apple pie e scatoloni...

Avrei dovuto saperlo
Mai dire "il periodo critico è finito", neanche azzardando un "forse".
Perchè è la volta che, manco a farlo apposta, va tutto storto.
Io già mi preparavo a passare un fine mese tranquillo in vista di febbraio, che al contrario si prospettava bello pieno tra trasloco ed esami. Avevo già fatto tutti i miei piani, mi ero presa qualche giorno di stacco forzato dai libri universitari per sprofondare in uno di quei libri cominciati e mai finiti che campeggiano sul comodino, e avevo iniziato a collezionare scatoloni vuoti in garage in vista del DOPO...
E invece no, pare che il trasloco s'abbia da fare alla svelta, e questa settimana, oltre ai normali impegni quotidiani, sarà una spola tra Ikea, scatoloni, mobilifici e, tanto per non farsi mancar niente anche cimiteri....  ma questa è una questione abbastanza macabra, ed eviterò di addentrarmici!!!
 
Per farla breve insomma il periodo è decisamente "tosto", ma sono sicura che alla fine il risultato ci ripagherà di tutto.  Spero che anche Keira si adatti bene al cambiamento, ma il feeling immediato che si è creato col bracco dei nuovi vicini fa ben sperare!!!

Questa è la famosa torta di mele di cui mio marito va matto, quella che a colazione riesce a rimetterti in pace col mondo. Keira la adora, anche perchè durante la preparazione numerosi bocconcini di mela zuccherata vanno a finire fra le sue fauci.   La pasta è meravigliosa, con un gusto dolce-salato che bilancia perfettamente il ripieno sugoso e zuccherino. Provatela!!!

Qui la ricetta originale.


La Perfetta Apple Pie    per una tortiera di 24cm di diametro
         (dell'Arabafelice)

per il guscio
  • 312g farina di riso (presente sul prontuario AIC)
  • 200g burro
  • 1  2 cucchiaini di zucchero
  • 1 cucchiaino di sale
  • dai 4 agli 8 cucchiai di acqua ghiacciata (in genere 5-6 bastano)
per il ripieno
  • 1 kg mele
  • 80g zucchero
  • 25g maizena (presente sul prontuario AIC)
  • il succo e la scorza grattuggiata di 1 limone (la ricetta originale prevedeva il succo di 2 limoni, ma utilizzandone uno solo si mantiene meglio il sapore delle mele)
  • cannella o noce moscata a piacere
+ panna fresca (o latte) e zucchero qb


Per il guscio:
Tagliare il burro freddo a pezzetti e amalgamarlo con le dita a farina, zucchero e sale, in modo che risulti un composto abbastanza sbricioloso.  Unire un cucchiaio alla volta l'acqua freddissima, finchè il composto non sta insieme (troppa acqua renderebbe il composto troppo appiccicoso e difficile da stendere).  Formare una "palla", avvolgerla nella pellicola e lasciarla in frigo per almeno un paio d'ore.
Per il ripieno: Armarsi di pazienza e sbucciare e tagliare le mele a pezzettini (non troppo grandi o faranno fatica a cuocere) e irrorarle con il succo di limone. Aggiungere poi anche la scorza, lo zucchero, la maizena (che fa in modo che lo sciroppino meraviglioso che si forma non bagni il guscio) e cannella o noce moscata a piacere (io metto solo poca cannella). Mescolare bene il tutto.


gnam gnam....
Infine confezionare la torta: stendere metà dell'impasto del guscio  nella tortiera (io ne uso una in silicone), roversciarci sopra le mele con il loro sughetto, e infine stendere l'impasto rimanente e chiudere il tutto sigillando bene i bordi. Spennellare con della panna o del latte e spolverizzare con lo zucchero.
Praticare qualche taglietto (per l'uscita del vapore) sulla superficie della torta e decorare a piacere con i ritagli di pasta avanzata.
Cuocere per circa 45 minuti a 200° finchè non sarà bella dorata.



Con questa ricetta partecipo al contest di Una Fetta di Paradiso "Copia? Sì grazie!








martedì 15 gennaio 2013

Torte pre-esame

Finalmente (forse) il periodo critico è finito.
..il periodo critico...di gennaio s'intende
perchè febbraio e marzo si prospettano un altro paio di maniche!!
Lungi da me l'idea di mettermi a piagnucolare su questo blog degli impegni quotidiani: tutti ne abbiamo ed è giusto così. Ma questa settimana è stata davvero un susseguirsi di esami "tosti", e la stanchezza e la voglia di piantar lì tutto a volte si fanno sentire. Il nervosismo e la tensione formano una specie di grumo appena sopra lo stomaco che comprime tutti gli altri organi e,  per bilanciare la sovrabbondanza nel torace, la testa si svuota completamente di nozioni.
E poi...basta una cosa semplice, come tuo marito che sbuccia le mele e ti aiuta a preparare una tortina per fare colazione, e piano piano, impastando e ridendo come scemi, la tensione cala...
Sono dell'idea che fare dolci sia terapeutico, e farlo in coppia sicuramente lo è ancora di più.
 
Una volta che si è più sereni poi, le cose in genere vanno anche per il verso giusto. Addirittura ho scampato la nevicata che davano per certa (o almeno il cellulare ne era fermamente convinto!), che alle 5 di mattina può essere un bel problema! Per quanto riguarda l'esame..attendo che venga corretto, e intanto mi mangio la mia tortina!!!

Questa non è la "tortina della colazione pre-esame", l'ho fatta per la prima volta qualche anno fa, e poi non l'ho più fatta perchè mio marito sembra essere allergico alle nocciole. Tuttavia ai miei suoceri è piaciuta tanto che da allora, ogni volta che mi presento con una torta di mele mi viene chiesto - ma è "quella là"???-  e generalmente nessuna torta viene mai trovata all'altezza di "quella là".
Poichè i miei suoceri di norma non sono gente che si spreca in complimenti, ho deciso di rifare "quella torta là", che altri non  è che una specie di apple pie, ma con un impasto noccioloso che si sposa benissimo con le mele. E' ottima dopo cena, magari accompagnata da un bicchierino di liquore!

Torta di mele e nocciole (per una tortiera da 24cm)

  • 160g  nocciole +  poche nocciole per guarnire
  • 2   mele medie
  • 150g  farina senza glutine (io ho usato 1/3 farina di riso e 2/3 mix it Ds) *
  • 1  uovo
  • 150g  burro
  • 1  cucchiaio di lievito *
  • 120g  zucchero
  • un pizzico di sale
+ zucchero a velo, gelato ecc...

(gli alimenti con l'asterisco * potrebbero contenere tracce di glutine. Controllare la dicitura sulla confezione o sul prontuario AIC)

Per prima cosa far tostare le nocciole a 200° a forno ventilato per 5-10 minuti, finché non sono belle dorate.
Far sciogliere il burro e mescolare con l'uovo e metà dello zucchero.
Tritare le nocciole nel mixer con l'altra metà dello zucchero. Unire poi la farina, il lievito e un pizzico di sale, ed infine amalgamare il tutto con la crema di burro. Il composto risulterà come una crema molto granulosa.
 
Foderare una tortiera con la carta forno ( o se l'avete, usatene una in silicone) e distribuirvi metà dell'impasto (fate attenzione a non usarne più di metà o non ne rimarrà abbastanza per la parte superiore! L'ideale è il dorso di un cucchiaio per aiutarsi a stendere bene il composto).
Sbucciare le mele, tagliarle a tocchetti non troppo grandi e disporle sulla torta. Ricoprire infine col resto dell'impasto.
Guarnire con granella di nocciole e infornare per 30 minuti a 180°.
Una volta pronta, lasciatela raffreddare e spolverizzatela con lo zucchero a velo.
 
p.s. la ricetta è stata presa da un vecchio libro della Parodi.







venerdì 11 gennaio 2013

Anno nuovo, dispensa nuova...

Come si suol dire "Anno nuovo, vita nuova"...
nel mio caso sarà anche "Farina nuova", perchè è il primo anno che festeggio lasciando agli altri il panettone pera&cioccolato della mia pasticceria preferita, e sbocconcellando il mio "diversamente morbido" pandorino con gocce di cioccolato gluten free reperito in farmacia...
L'idea originale era quella di lanciarmi e prepararmelo home-made, ma quando insuccesso dopo insuccesso mi sono resa conto di quanto sia difficile preparare anche solo un panbrioche decente con delle farine che non fanno proprio della lievitazione un motivo di vanto, mi sono lasciata convincere da mio marito a rinunciare per quest'anno, e ad affinare la tecnica in vista del prossimo capodanno...

Mi sono scoperta intollerante al glutine da più o meno 5 mesi, ma ho deciso che non per questo devo ridurmi a rinunciare alle cose buone! E grazie a vari libri, blog e siti fatti apposta per noi spaesati neo-celiaci, finalmente i risultati culinari sono tornati soddisfacenti. Finalmente anche mio marito si è arreso  al pane, alla pasta e ai dolci senza glutine (anche se ogni tanto qualche sfilatino di panetteria se lo può concedere...lui), anche se per molti rimane una cosa "strana": mio padre, in modo particolare, è convinto che sia tutta una questione mentale, che con un po' di forza di volontà ed assumendone in piccole quantità tutti i giorni si possa far sparire un'intolleranza... A nulla servono spiegazioni mediche, analisi del sangue, ecc...per lui rimane frutto della mia cocciutaggine!!
 
Questi delicatissimi e morbidissimi biscotti che gli ho "cocciutamente" infilato nella scatola dei dolcetti natalizi però gli sono piaciuti eccome, anche perchè nonostante la farina di riso (che anzi li rende ancora più leggeri e fragranti), questi biscottini sono un sogno, con una consistenza che ricorda molto quella dei canestrelli e un sapore asprino meraviglioso. Anche usando l'arancia al posto del limone vengono benissimo.
Per la ricetta originale rimando al blog dell'Arabafelice, una miniera di idee dalla riuscita garantita!!


Lemon Meltaways di riso (per circa 20 biscotti)

  • 85 g    burro freddissimo
  • 20 g    zucchero a velo *
  • la scorza grattuggiata di 1 limone
  •  2    cucchiai di succo di limone
  • 120g  farina di riso (io ho usato la Nutrifree)
  • 1    cucchiaio di maizena (o fecola di patate) *
  • 1    cucchiaino estratto di vaniglia (facoltativo) *
+   altro zucchero a velo per la copertura finale

(gli alimenti con l'asterisco * potrebbero contenere tracce di glutine. Controllare la dicitura sulla confezione o sul prontuario AIC)


Montare con le fruste il burro con lo zucchero a velo finchè non risulta bello gonfio.
Aggiungervi la scorza di limone grattuggiata, il succo, il sale, ed eventualmente l'estratto di vaniglia.
In una ciotola unire la farina di riso con la maizena e infine il composto di burro. Mescolare bene con un cucchiaio finchè il composto non diventa abbastanza omogeneo (se avete la planetaria farete molta meno fatica!!).
A questo punto lavorarlo velocemente con le mani (meglio se fredde) e formare una specie di rotolo di circa 4 cm di diametro (l'impasto risulterà molto morbido, ma è la giusta consistenza, quindi non aggiungere farina).
Lasciar riposare in freezer per un oretta (o due in frigorifero) e riscaldare il forno a 180°.
Appena il composto è bello duro, tagliare a rondelle di circa 1 cm di spessore e sistemarli sulla teglia del forno. Cuocere subito per circa 13 minuti finchè i bordi non  si saranno leggermente colorati.
Lasciarli raffreddare per una decina di minuti (fondamentale, altrimenti il rischio di frantumarli è molto alto) e infine rotolarli nello zucchero a velo.
Attenzione: finiscono MOOOLTO in fretta!!!!